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IV Meeting Destination Argentario Yachting in Tuscany: l’intervento dell’Assessore Ciuoffo

"Dobbiamo essere più incisivi e fare un cambio di passo per la nautica e per l'Economia del Mare"

Del 24 Marzo 2017

L’Assessore al Turismo della Regione Toscana Stefano Ciuoffo è intervenuto questa mattina al convegno di apertura del IV Meeting Destination Argentario Yachting in Tuscany, organizzato a Porto Santo Stefano da Lavoratori del Mare e Distretto tecnologico per la nautica e la portualità toscano.

Ne riportiamo l’intervento:

“Siamo in un percorso lungo e complesso che vuole essere parte di una strategia.  

Lo scopo vero che affidiamo a questo evento, che ci riproponiamo di ripetere negli anni, è cogliere davvero la grande opportunità che ha la Toscana.

La nostra regione ha un territorio particolare, una grande cultura dell’accoglienza, un grande patrimonio paesaggistico, culturale e ambientale.

Su questo dobbiamo mettere a sistema la nostra capacità di essere attrattivi. 

Le occasioni che abbiamo avuto non sono state colte appieno. 

Su questo percorso che abbiamo da percorrere dobbiamo quindi essere più incisivi e fare un cambio di passo. 

Mentre comprendiamo le linee di investimento e le direttrici per lo sviluppo turistico della regione, sull’economia del mare questa unitarietà di pensiero è in divenire ma non è ancora limpida. Non è chiaro quale siano i tempi, le modalità, i ruoli. 

Concordo con l’ing Poerio, costruiamo mattone per mattone. Diamoci dei traguardi. Non evochiamo obiettivi impossibili ma vediamo quelli che sono raggiungibili con i nostri strumenti. 

L’esperienza turistica che possiamo raccontare nella terra di Toscana noi dobbiamo raccontarla nel mare. 

Dobbiamo far comprendere che se approdiamo a Viareggio o all’Argentario c’è uno splendido viaggio da vivere scendendo a terra. 

Chi ha queste navi più grandi, ha un’altissima capacità di spesa ma pochissimo tempo da dedicare al suo tempo libero. Questi armatori non possono buttare una giornata in inefficienza o in banalità. Bisogna che tutto fili liscio. 

Ecco perché dobbiamo cercare di modellare noi quella esperienza in anticipo e costruire su questo un prodotto turistico. 

Questo funziona se oltre alla bella esperienza di viaggio facciamo bene a monte tutto il resto. 

Ci vuole capacità di costruire barche: abbiamo il primato mondiale ma dobbiamo mantenerlo. E lo manteniamo se alleggeriamo il settore di fardelli burocratici, se riusciamo essere a fianco e non estranei ai processi.

Ci vuole l’assistenza, il refitting. Se non fidelizziamo il cliente e non gli diamo la garanzia che il gioiello ha un porto sicuro dove trovare una soluzione a qualunque problema, lo perdiamo. Quel porto sicuro deve essere la Toscana e così deve essere percepito dagli armatori e dai comandanti. 

Ci vogliono i servizi. 

La qualità del nostro servizio è la nostra qualità di stare in questo settore. 

Ci vuole tecnologia, manutenzione, attrezzature. 

Questo va implementato anche con il sostegno delle istituzioni.

Concordo con l’ing Poerio anche sull’idea che l’economia del mare sia un tema ampio dove ogni soggetto ha il suo ruolo, la sua parte. 

Funziona se i territori sono curati, se i posti barca ci sono e sono efficienti. 

Ci vuole una mentalità nuova che anche la politica deve affrontare. 

Il momento triste della nautica, quando una barca sembrava un lusso da contestare, ha fatto dei disastri.  

E non abbiamo certo negato il lusso ma lo abbiamo portato a riempire i porti della Francia, della Grecia. 

Il popolo Toscano è un popolo di mare che ha navigato nel Mediterraneo da sempre e sa come si sta in mare e succosa c’è bisogno a terra. 

Questo ciclo continuo che va dalla pesca alla nautica deve trovare una risposta. 

Forse nel distretto oggi presieduto dal Vincenzo Poerio dobbiamo ragionare in una visione più ampia. 

Speriamo comunque che il quinto evento dell’anno prossimo possa restituirci una crescita del processo e della nostra azione”.