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IV Meeting Destination Argentario Yachting in Tuscany: l’intervento di Vincenzo Poerio

"Lavoriamo al Distretto del Mare per rendere la Toscana centro del mondo nei servizi"

Del 24 Marzo 2017

Vincenzo Poerio, presidente del Distretto tecnologico per la nautica e la portualità toscano è tra i sostenitori del IV Meeting Destination Argentario Yachting in Tuscany organizzato a Porto Santo Stefano da Lavoratori del Mare.

Questa mattina è intervenuto al convegno istituzionale di apertura.

“Nel distretto abbiamo 2 comitati. Uno che rappresenta le università e uno che rappresenta tutte le associazioni di categoria e le imprese. 

Siamo l’unico distretto dei 12 toscani ad accomunare tutti i territori per fare insieme strategie di sviluppo della costa. 

La nautica può essere divisa tra nautica delle navi sopra i 24 metri, fatta da chi prima qualcuno aveva vergogna a considerare, ma che io definisco i robin hood moderni: noi siamo una industria, abbiamo persone che lavorano. Costruiamo oggetti di lusso su cui insistono oltre 70 mestieri: dal legno, impiantistica, servizi a bordo e a terra, ecc. 

La barca sotto i 24 metri è importante soprattutto per il turismo. Serve a mantenere una continuità economica perché queste barche portano un ricavo omogeneo nel tempo. 

Noi siamo il primo paese al mondo per produzione di mega yacht. Rappresentiamo il 40% della produzione mondiale sopra i 30 metri. La Toscana il 25%. Parliamo di 5.100 imbarcazioni nel mondo, che costano dagli 8 milioni di euro in su. 

Ogni anno vengono prodotte più di 300 imbarcazioni, di queste la Toscana ne produce 80. 

Le previsioni confermano la crescita costante del settore. 

Cosa significa questo per l’economia nazionale: 10 miliardi di euro tra produzione, subfornitura, servizi, commercio, charter, ecc. 

La fortuna della Toscana è di essere il primo centro al mondo nella produzione. 

La sfortuna è che non siamo ancora il centro al mondo nei servizi. 

Perché i soldi generati da una imbarcazione siano riversati sull’indotto produttivo, dobbiamo essere bravi a trattenere il cliente in Italia e in Toscana. 

Il distretto deve essere anche strategico non solo tecnologico. 

Certamente il distretto fa bene alle imprese. Con Navigo abbiamo attratto più di 10 milioni di euro per 150 progetti finanziati a fondo perduto. 

Ma non basta. 

Oggi si parla di industria 4.0 ma a me piace dire semplificazione. 

Dobbiamo trovare il modo per far crescere i servizi.

Nel distretto abbiamo 200 imprese, di cui 8 grandi brand che costruiscono barche e tanta accessoristica.

Se miglioriamo sui servizi anche la parte sociale vince. Si parla di un rapporto di 1 a 7,4 di posti di lavoro prodotti dalla nautica nell’indotto.

Il nostro è il Distretto della natica e della portualità. Ci siamo dimenticati che a mare c’è la logistica, i trasporti, la pesca, il navale. 

Stiamo lavorando con la Regione e chiedendo alla Regione che questo distretto si chiami Distretto del mare. 

Perché è giusto ampliare all’Economia del Mare. 

Portualità.

Abbiamo 58 porti e 28.000 posti in Toscana e fino a La Spezia.

Possiamo dire che la situazione di oggi va bene ma non è il massimo. 

Avremmo bisogno di standard di qualità per i marina.

Dobbiamo chiederci da qui a 10 anni come possiamo investire in maniera congruente con l’evoluzione del mercato. 

Cosa fare?

1) sistemare le imbarcazioni locali

2) sistemare chi viene da fuori e si ferma in Toscana 

3) incrementare i transiti  il traffico toccata e fuga, che ha bisogno di politiche diverse per far crescere i servizi e le infrastrutture, attraverso accordi con chi si occupa dei movimenti nel mediterraneo delle imbarcazioni sopra i 24 metri

Il distretto.

Siamo già operativi in Toscana con eventi e attività.

La Fondazione Isyl con la quale formiamo personale operativo per le aziende del nostro settore. Lasciamo alle università il compito di formare i futuri manager, cosa che tra l’altro fanno benissimo.

 

Noi puntiamo sui giovani e non su chi già lavora.

Siamo un ITS e come tale otteniamo finanziamenti dal Miur; usiamo questi soldi per formare per due anni questi ragazzi e inserirli nel mondo del lavoro.

Il nostro successo è farli lavorare non formarli. 

E’ questo un progetto importante che negli anni, mattone dopo mattone, può crescere. 

Gli eventi.

Organizziamo Yare, nato per legare il mondo dei servizi con chi usa questi servizi e cioè i comandanti. Siamo alla settima edizione, che si terrà dall’11 al 19 aprile a Viareggio. Coinvolgiamo 110 comandanti di cui una bella fetta internazionale. 

Riteniamo che sia un evento che possa valorizzare tutto ciò che c’è di bello in Toscana e confrontarsi con il mondo. 

Partecipiamo al Seatec di Carrara. Un evento che subisce la concorrenza fortissima del Mets di Amsterdam ma che è l’unico in Italia a occuparsi di accessoristica in modo specifico.

Abbiamo organizzato un forum sui comandanti insieme a un’azienda inglese, perché loro sono bravi, che ci farà avere una visibilità internazionale.

E poi abbiamo lanciato il Versilia Yachting Rendez vous, che si svolgerà a Viareggio dall’11 al 14 maggio 2017.

Questo evento ha l’ombra ignobile caratterizzata dalla dualità tra le due associazioni di categoria nazionali e che spero che presto finisca. Ma questa conflittualità non ha nulla a che vedere con l’evento.

Noi siamo i primi produttori al mondo di mega yacht e con questo evento parliamo con i nostri clienti per far vedere loro le bellezze della Toscana e quello che sappiamo fare. 

Viareggio è un cantiere produttivo continuamente in funzione. Ed è incredibile vederlo lavorare.

 

Concludo con l’evento di oggi, che è fortemente voluto dal Distretto e dalla Regione.

Porto Santo Stefano deve diventare il punto in cui ci confrontiamo. Il luogo di verifica se quello che stiamo facendo va bene, se la direzione è giusta”.