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Olimpiadi 2016: Giorgio Poggi al singolo maschile per equipaggi pesanti Finn

Del 27 Maggio 2016

Giorgio Poggi (singolo maschile per equipaggi pesanti Finn)

Nato ad Albenga il 26 agosto 1981, tesserato per le Fiamme Gialle, il gruppo Sportivo della Guardia di Finanza, Giorgio Poggi, uno dei velisti più esperti dell’intera spedizione olimpica a Rio, è alla sua seconda partecipazione ai Giochi, dopo l’esperienza a Pechino 2008, conclusa con un buon undicesimo posto. Dopo aver fallito le selezioni per i successivi Giochi di Londra, in questo quadriennio Poggi è tornato ad esprimersi ad alti livelli, tanto da terminare con un ottimo quinto posto il recente Campionato del Mondo Finn disputato a Gaeta. Attualmente è 18mo nella Ranking List mondiale di categoria. “Ai Giochi di Pechino 2008 è andata bene, sono arrivato undicesimo; per Rio, l’obiettivo è evitare di ripetere gli errori del passato e fare la regata perfetta”, dichiara Poggi. “Non penso tanto ai numeri, quanto alla prestazione: voglio dare il 100%, poi quello che succede a livello di classifica ne sarà la diretta conseguenza; l’importante stare calmi e fare le cose per bene”.

 

Progettato dallo svedese Rickard Sarby nel 1949 per partecipare alle selezioni di una nuova deriva monotipo per i Giochi di Helsinki del 1952, il Finn è un singolo per equipaggi pesanti che è entrato a far parte del Programma Olimpico proprio dall’edizione finlandese dei Giochi e da quel momento non ne è mai più uscito. Quella di Rio de Janeiro sarà quindi la 17ma partecipazione Olimpica consecutiva, un record, e non è un caso che il Finn sia considerato la deriva dei campioni per antonomasia. Paul Elvstrom, l’indimenticato Valentin Mankin, Jochen Schuemann, Russel Coutts, John Bertrand, Cam Lewis, Fredrick Loof e Ben Ainslie sono solo alcuni dei fenomeni della vela che hanno regatato e vinto in Finn, più che una barca, una vera e propria scuola di vela concentrata in quattro metri e mezzo di lunghezza, dove prestanza e resistenza fisica vanno di pari passo con una dose massiccia di capacità tattica e strategica. Memorabili nel 1968 e 2000, le medaglie di Bronzo e Argento Olimpiche conquistate ad Acapulco e a Sydney dall’Italia con Fabio Albarelli e Luca Devoti.

 

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