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Presentazione Terza Campagna di Tutela Ambientale: l’intervento dell’Ammiraglio Vincenzo Melone

Del 11 Maggio 2016

“In premessa volgi esprimere un doveroso ringraziamento al Signor Ministro per l’attenzione che ci riserva anche in questa occasione così importante. Cercherò in maniera sintetica di raccontare le funzioni del Corpo per l’ambiente.

Vi richiamo la Legge quadro sulla difesa del mare, il testo unico che individuò nel Corpo delle Capitanerie di Porto il soggetto al quale dare la responsabilità per la vigilanza e la tutela del mare e delle aree marine protette.

Ovviamente il titolare della funzione è il Ministro dell’Ambiente. Ed ecco quindi il rapporto forte e funzionale proprio con il Ministero dell’Ambiente, nell’ambito del quale, c’è anche un reparto ambientale-marino delle Capitanerie di Porto, il cui caporeparto Aurelio Caligiore dipende direttamente dal signor Ministro.

L’attività del corpo privilegia un’attenzione particolare nei confronti della nave, che deve essere controllata e certificata affinché abbia tutti i criteri di sicurezza della navigazione, dell’equipaggio, dell’ambiente, delle risorse ittiche, delle merci. Il Corpo delle Capitanerie di Porto ha personale qualificato per riscontare che la nave sia in sicurezza per tutti questi aspetti. E’ chiaro che questo significa anche sicurezza dei posti di lavoro.

La nostra attività di tutela dell’ambiente marino è a tutto tondo e quotidiana. Lungo le coste italiane abbiamo 300 uffici con almeno una unità navale, che si somma ai nostri aerei, con i loro sistemi di telerilevamento finalizzati proprio a vedere se ci sono forme di inquinamento ambientale, e ai nuclei subacquei formando la nostra struttura operativa.

Abbiamo poi un’attività molto importante di vigilanza satellitare, che si svolge attraverso la partecipazione al progetto europeo CleanSeaNet, il quale ci fornisce le immagini satellitari per verificare eventuali forme di inquinamento, e che ci consente di controllare anche le piattaforme petrolifere. 

Tra le varie attività, cito anche quella relativa alle navi abbandonate e i relitti, che in Italia sono circa 750: in Parlamento è attualmente in discussione un disegno di legge.  Poi c’è l’attività di monitoraggio di bonifica dei siti di interesse nazionale. E questa è tutta la parte preventiva, fondamentale perché ci consente di intervenire se le cose non vanno. Poi però il Corpo ha anche una responsabilità nell’intervento, in caso di fenomeni di inquinamento. E’ il caso, ad esempio, dello sversamento del fiume Polcevera a Genova.

Vorrei, infine, sottolineare un’iniziativa del Signor Ministro, che ha partecipato a Monaco al quarantennale dell’Accordo Ramoge, accordo tecnico-operativo tra Italia, Francia e Principato di Monaco finalizzato a prevenire eventuali forme di inquinamento e alla bisogna intervenire. E’ un sistema internazionale che è in grado di osservare una fascia di mare di 50.000 km quadrati di mare, un trapezio che va dalla Sardegna a Marsiglia-la Spezia in cui i tre Paesi pianificano operazioni di sorveglianza a rotazione ed esercitazioni. 

La proposta del Signor Ministro è di esportare questo modello nel Mediterraneo. E’ un’idea da prendere al volo. Sul Mediterraneo incidono tanti Paesi ed è nell’interesse di tutti cercare modalità, regole di ingaggio, attività operative da mettere a fattor comune. Io dunque accolgo questa proposta che potrebbe essere l’oggetto del Forum delle Guardie Costiere del Mediterraneo, che la Direzione generale competente dell’Unione europea ha dato come mandato al nostro Corpo di organizzare a Napoli il 29 giugno, l’1 e il 2 luglio. Il tema principale che porteremo a questo forum sarà proprio l’ambiente. Ci vorrà tempo per riuscire a condividere delle progettualità operative ma intanto è importante mettere un seme per accrescere la sensibilità verso quella tutela del mare che per noi è tanto importante”.

 

Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone

Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Corpo — Guardia Costiera