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Workroom Unindustria sul Porto di Civitavecchia: l’intervento del Direttore delle dogane Peleggi

Del 3 Marzo 2016

“Mi complimento per lo studio presentato da KPMG ma non con le sue conclusioni. Di Zone franche in Italia ce ne sono tantissime. Qual è il vantaggio? La sospensione di IVA e dazio? Qualsiasi magazzino doganale ce l’ha.

Dal 1 maggio non esistono più le zone franche ma i regimi speciali tra cui zona franca interclusa, che prevede cioè alcuni criteri di controllo e sicurezza. E Civitavecchia è già uno dei porti più attrezzati in questo.

Il vantaggio della zona franca non è sospensione di IVA e dazio ma la garanzia (le imprese possono trattare la merce con esonero della garanzia invece dovuta nel deposito fiscale).

Non abbiamo infrastrutture? Costruiamo banchine telematiche.

Genova campa grazie al retroporto che sta a 75 km di distanza.

E’ l’amministrazione che fa la differenza.

Pensiamo allo sdoganamento telematico. L’aeroporto di Orio al Serio è cresciuto così.

E’ tutto più veloce.

Dobbiamo fare pre-clearing e sdoganamento in mare.

Le imprese lo fanno se tu in cambio le offri un valore aggiunto: poter parlare con la Pubblica amministrazione per via telematica.

Da qui nasce lo sportello unico doganale: l’operatore economico parla con la PA una sola volta e le informazioni circolano telematicamente per le varie PA.

Questo deve valere anche per i controlli.

Nel decreto Del Rio le dogane acquisiscono il coordinamento delle attività dei controlli.

In Italia abbiamo dei porti tra i più efficienti: La Spezia ha movimentato in un anno 1.250.000 container, nonostante la potenzialità massime di 800.000, perché abbiamo attivato Santo Stefano. Abbiamo lavorato senza spendere soldi solo lavorando sul sistema telematico messo a disposizione delle imprese dei porti gratuitamente.

Gioia Tauro è il sesto porto del Mediterraneo, ha eccezionali tempi di lavorazione dei container, un sistema di sicurezza super efficiente, tra i più all’avanguardia in Italia.

Il suo problema è che è aperto alla concorrenza degli altri porti di transhipment esteri dove la manodopera è più bassa.

Insomma, la gestione dei nostri porti è eccezionale, nonostante i limiti infrastrutturali.

A Civitavecchia, governata da un bravissimo commissario, più che la ZES, servirebbero i servizi aggiuntivi. Civitavecchia ha il vantaggio di avere un retroporto eccezionale attaccato”.

Lo ha dichiarato il Direttore delle Agenzie delle Dogane e dei Monopoli Giuseppe Peleggi in occasione del workroom di Unindustria per lo sviluppo del Porto di Civitavecchia.