Quante Autorità portuali saranno davvero necessarie per far funzionare il sistema logistico italiano? Hanno ancora senso le 24 Autorità portuali esistenti nell’ottica di sistemi logistici integrati come sono quelli indicati e tracciati da Assoporti?
Secondo Federagenti la proposta di riforma del comparto portuale e logistico avanzata dall’Associazione dei porti italiani, rende improcrastinabile l’assunzione di posizioni chiare e innovative specie per la gestione di un sistema che si vuole connotare per efficienza e competitività.
“Siamo sempre interessati – ha affermato il Presidente di Federagenti, Michele Pappalardo – alle proposte di Assoporti e quindi leggiamo con molta attenzione le linee guida recentemente indicate. Ma ora è giunto il momento di passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti concreti, operando scelte anche dolorose ma necessarie proprio nell’ottica di quei sistemi che Assoporti ha indicato come chiave di volta per un rilancio dell’intero comparto logistico in Italia”.
Federagenti ė favorevole all’immediata apertura di un tavolo di confronto a tutto campo, oggi più che mai il comparto deve maturare decisioni inequivocabili, anche su “campi minati” come quello dei servizi tecnico nautici, sui quali prima di esprimerci chiediamo maggiore chiarezza per comprendere in concreto cosa si intende per “fissazione delle tariffe sulla base di criteri e meccanismi nazionali uniformi. “Noi continuiamo – ha concluso Pappalardo – a credere che l’accordo interassociativo e il tavolo comune di confronto siano gli strumenti essenziali anche per attuare quelle forme di liberalizzazione che sembrano trasparire dalla proposta Assoporti e che richiedono decisioni coerenti”.