“Se per i Comuni più importanti, dotati di uffici tecnici, personale specializzato con formazione specifica sui contratti, sui criteri minimi ambientali, sulla gestione dell’eventuale contenzioso, e “peso politico” oggettivamente diverso, il processo di definanziamento dal PNRR di tante opere inserite in Liguria e la sostituzione con altre leve finanziarie potrebbero essere assorbiti senza eccessivi effetti negativi, per i piccoli Comuni liguri questo processo si potrebbe trasformare in una vera e propria sciagura”.
Secondo l’analisi di ANCE Liguria, i Comuni capoluogo di provincia subiscono il teorico rischio di definanziamento dal PNRR per 195 milioni spalmati su 77 progetti, mentre i Comuni minori potrebbero, ben più concretamente, vedere scomparire le risorse per 1236 progetti per un valore complessivo di 235 milioni di euro.
A denunciarlo è il Presidente di ANCE Liguria, Emanuele Ferraloro, che esprime forti preoccupazioni per i 1236 progetti a rischio definanziamento per i piccoli Comuni in Liguria.
Questi Comuni vengono ora esposti a due rischi incombenti: da un lato, quello di subire un vero e proprio assalto alla diligenza con contratti siglati sul filo di lana e conseguente obbligo di corrispondere alle imprese un anticipo del 20% sul valore del lavoro; dall’altro, quello di subire, per carenze nell’organico o difficoltà a rispettare i tempi delle procedure, la cancellazione delle linee finanziarie previste dal PNRR e l’attesa di altre fonti di finanziamento.
“In un paese che per decenni – conclude Ferraloro – ha congelato nei fatti i finanziamenti specie alle infrastrutture, e che affida alla gestione di singoli Comuni, spesso destrutturati, il rischio di un flop nell’occasione unica del PNRR, è ora indispensabile che vengano comunicati i progetti finanziati e quelli definanziati. In via ufficiale intendiamo, anche perché le informazioni rese disponibili dalle agenzie di stampa e di monitoraggio dell’azione governativa non consentono di avere il necessario quadro di certezze”.
Presidente di ANCE Liguria, Emanuele Ferraloro