Il rilancio della cantieristica navale passa dal miglioramento dell’accesso al mercato e al credito, esplorando anche misure di finanziamento a lungo termine con soldi pubblici, e poi puntando su ricerca, innovazione e formazione di qualità. Ma nella strategia europea rientra anche un serrato confronto con i Paesi extra europei per evitare la concorrenza sleale. È questo il nucleo centrale della nuova strategia per il futuro della cantieristica “LeaderSHIP 2020”, presentata dal vicepresidente della Commissione Ue e responsabile all’industria Antonio Tajani insieme a Sea Europe, l’associazione europea delle costruzioni navali, e frutto di una stretta cooperazione tra Bruxelles, industria, sindacati, regioni marittime e Stati membri. L’Europa sostiene anche la strada di un «partenariato pubblico-privato» in materia di finanziamenti.
L’obiettivo è arrivare a un’industria europea di alta qualità, innovativa, verde, specializzata nell’high tech e nell’efficienza energetica, e diversificata nei nuovi mercati emergenti, in particolare quello dell’energia eolica off-shore.
Nonostante la crisi, il settore vale circa 500mila addetti per un fatturato annuo medio di 72 miliardi di euro, secondo i dati della Commissione.