Presidente Acampora cosa vede per il futuro dell’Economia del mare?
In questo momento siamo in una fase di profondo cambiamento, per tutta la nostra economia. Dobbiamo saper leggere all’interno delle criticità ambientali, geopolitiche e di tutela della salute globale in modo attento, per poter cogliere le nuove opportunità che ci offrono.
Per l’economia del mare, espressione di una vocazione naturale tutta Italiana, dobbiamo da un lato continuare a lavorare sull’aggregazione di tutto il Sistema Mare al fine di riunire tutti gli utenti del mare, dall’altro accompagnare questo processo di transizione ambientale e digitale, indispensabile per dare una risposta multisettoriale economicamente sostenibile. Ancora oggi esistono molte resistenze nel voler leggere l’Economia del Mare come volano principale di rilancio, anche se le cose stanno cambiando. La vera sfida, che sicuramente vinceremo, sarà quella di puntare sul Mare di cui l’Italia è totalmente circondata.
Quali potrebbero essere le reali interconnessioni con l’Europa?
L’Europa da tempo sta avviando sempre di più azioni e fornendo indicazioni verso una politica blu.
L’European Maritime Day lo dimostra ormai da anni e oggi abbiamo la fortuna di averlo di nuovo in Italia, grazie anche a Ravenna che ha saputo rappresentare e interpretare, già dalla fase di candidatura, una forte esigenza di parlare di mare come opportunità economica e sociale.
Proprio dalla centralità dell’Italia rispetto all’Europa e al Mediterraneo bisogna ripartire.
Le interconnessioni sono molte,. Stiamo lavorando su realizzare azioni che possano mettere al centro l’Economia del Mare italiana ispirandoci totalmente alle nuove strategie Europee. Il Green Deal e il Blue Deal, costruito in Europa, anche con il contributo delle nostre rappresentanze politiche a Bruxelles, danno indicazioni più chiare e noi le stiamo cogliendo.
Infatti l’azione principale nei prossimi due anni sarà quella di accompagnare la transizione dalla crescita blu ad una economia del mare sostenibile. Tutto questo vuol dire puntare su una nuova Economia del Mare che cresca anche in una riconversione più verde, innovativa, etica e sociale.
Che azioni state mettendo in campo come sistema camerale e associativo?
Il sistema Camerale, come quello associativo, dispone già di una copertura territoriale totale.
La scommessa è attivare un percorso più snello per riunire tutti gli utenti del mare italiani, come ci indica l’Europa, con la costruzione di un Forum.
La nostra azione principale sarà quella di facilitare il dialogo tra tutta la gente di mare e di moltiplicare le opportunità che ogni realtà sta già progettando, anche attraverso un PNRR del Mare.
Il progetto che stiamo mettendo in campo è il Blue Forum Italia Network, la rete per una Economia del Mare Sostenibile, che vuole essere un sistema non concorrenziale in cui gli attori privati e pubblici, federati o associati, le realtà e le iniziative, possano accompagnare la Transizione ecologica e digitale del Mare.
E per questo il 17 e 18 giugno prossimo nel golfo di Gaeta, abbiamo lanciato la prima sfida con il 1° Summit Blue Forum Italia Network, dove ci ritroveremo tutti insieme Istituzioni, enti nazionali, civili, militari, le Regioni, i Comuni e le Province sul mare, ma anche le associazioni, il sistema camerale italiano, le federazioni, i cluster, le imprese, le università, i centri di ricerca e innovazione, gli istituti di formazione, convinti che solo dall’unione di intenti possa emergere una reale forza propulsiva in grado di cambiare la direzione degli investimenti Blu.