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Economia del Mare: Pietro Angelini Amministratore delegato del distretto della nautica e della portualità toscano

Intervento integrale al Summit Blue Forum Italia Network

Del 29 Giugno 2022

“È cambiato molto il settore nautico e cambierà ancora.

Qualcuno lo diceva prima, se pensiamo alle auto fra 5 anni ci immaginiamo le auto connesse alla colonnina e questo accadrà anche nella nautica e nella parte navale. E soprattutto nella relazione con i porti, cambierà il nostro settore.

C’è un tema che noi come distretto tecnologico stiamo sperimentando da tanti anni, abbiamo fatto più di 100 progetti, abbiamo 10 progetti europei in corso, 2 progetti nazionali e diversi regionali: bisogna sperimentare, le tecnologie esistono, dobbiamo sperimentarle e la nautica è un grande soggetto sperimentale.

Questo è utile per tutti gli altri, per la dimensione del settore, per l’industrializzazione delle soluzioni e anche per un cliente, perché nella nautica il cliente di oggi che è più giovane, è più in società, innesca l’innovazione, la chiede e la paga, perché è pronto a dimostrare che questo tipo di innovazione sostenibile può essere un elemento diverso.

Quindi anche mercato, la sostenibilità è mercato. E questo elemento funzionale diventa strategico nella riflessione che stiamo portando avanti, anche nei confronti degli altri settori.

Tanti sono i progetti che abbiamo fatto assieme agli altri e penso appunto al tema della pesca, al tema delle barche da lavoro, stiamo sperimentando droni che sono automatizzati.

Perché l’altro punto centrale della sostenibilità è la digitalizzazione: saper controllare, avere informazioni, ridurre ed efficientare. Questi sono elementi che possiamo fare solo se mettiamo tecnologia a bordo delle barche, solo se mettiamo tecnologia nei porti, perché in questo modo riusciamo a ridurre sicuramente gli sprechi che abbiamo sia a bordo sia nella fase produttiva.

Spendo un’ultima parola proprio per i produttori, come diceva prima Katia Balducci, perché è vero, la nautica tutte le volte che uno la vede, pensa a chi la barca la compra, ma non a chi la barca la fa. Solo in Toscana ci sono 5000 aziende, ci sono 20.000 persone che lavorano nel settore, nessun settore, e sfido a dire questo a chiunque, nessun settore come la nautica mette insieme le mani e la testa, valorizza così tanto l’artigianalità. Su una barca da 50 metri ci vanno 100 imprese, artigiani che fanno di tutto, tappezzerie, impianti, allestimenti, tecnologia, alleggerimenti di bordo, questa è la nautica: è un settore che può portare eccellenza, può sperimentare eccellenza e può portare il nostro marchio in tutto il mondo.”