Home > Pesca > Federcoopesca preoccupata per la pesca del pesce azzurro nell’Adriatico

Federcoopesca preoccupata per la pesca del pesce azzurro nell’Adriatico

Del 25 Marzo 2014

Un algoritmo rischia di mettere al bando la pesca del pesce azzurro nel mare Adriatico, dove vengono pescate oltre il 90% delle sardine e delle acciughe made in Italy (circa 40 mila tonnellate di acciughe e 10 mila tonnellate di sardine all’anno).

E’ l’allarme lanciato dalla Federcoopesca-Confcooperative alla luce dei dati prodotti da un modello matematico messo a punto dal comitato scientifico della Commissione generale per la pesca del Mediterraneo (Cgpm) allo scopo di attuare il piano di gestione dei piccoli pelagici in Adriatico. “Se avessimo già adottato questo sistema di valutazione, con i dati del 2012, ci troveremmo a dover impedire di lavorare al 93% delle imbarcazioni dedite a questa pesca. E’ assurdo. Vanno assolutamente rivisti i parametri da utilizzare” afferma l’associazione in vista della prossima assemblea della Cgpm, chiamata a decidere sull’adozione o meno di questa procedura.

Le critiche rivolte dalla Federcoopesca al procedimento messo a punto dal comitato scientifico sono legate al fatto che le possibilità di pesca per un determinato anno vengano fatte sulla base dei dati raccolti due anni prima e che nei dodici anni presi in esame (2000-2012) si nota come gli indicatori adottati diano risultati drasticamente diversi sullo stato della risorsa e questo varia da un anno all’altro.

 “Se dovesse passare questo principio ci troveremmo di fronte al paradosso di dover azzerare questo tipo di pesca in un determinato anno e il successivo ad incrementarla anche del 200%. Questo senza tenere in minima considerazione le ripercussioni socio economiche che queste scelte produrrebbero”. L’associazione definisce quello messo a punto un sistema schizofrenico che non salvaguarda la risorsa e mortifica le imprese, impedendo una adeguata programmazione aziendale. “Ci auguriamo che a prevalere sarà il buon senso”.