Un Natale intenso, quello trascorso dagli uomini e donne della Guardia Costiera in mare e lungo le coste del Paese, vissuto all’insegna della continuità; un Natale che ha potuto raccontare quelle storie di ordinaria generosità che contraddistinguono l’operato quotidiano del Corpo a favore della collettività.
La tutela della vita nelle sue diverse forme: è questa l’essenza dell’azione che, senza sosta, la Guardia Costiera ha condotto nel lungo weekend di natale, così come nella restante parte dell’anno.
Dalla giovane donna in stato di gravidanza, colta da malore su una nave da crociera e trasbordata d’urgenza nel cuore della notte di Santo Stefano con un elicottero della Guardia Costiera ed affidata alle cure dei medici dell’ospedale Cardarelli di Napoli, agli oltre 3.000 migranti tratti in salvo nel corso delle 28 operazioni di ricerca e soccorso coordinate dalla Guardia Costiera nel Canale di Sicilia.
Dal salvataggio dell’uomo intenzionato a togliersi la vita gettandosi in mare nel porto di Rimini, operato da alcuni militari che si trovavano a passare in quel momento, ai tre pescatori sportivi in balia del mare su un piccolo natante al largo di Mazara del Vallo, soccorsi da una motovedetta della Capitaneria di porto che li ha tratti in salvo riconsegnandoli alle proprie famiglie.
Ed ancora, il soccorso a “Natalino”, il cagnetto ipovedente finito in acqua nel porto di Olbia e salvato dal personale della Guardia Costiera.
«Uno sforzo che continuerà nei prossimi giorni – ha sottolineato il Comandante Generale, Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone – e che segna per la Guardia Costiera la conclusione di un 2015 eccezionale, proiettando il Corpo verso gli obiettivi da raggiungere con la costanza dell’impegno e l’attenzione da sempre riservata alle esigenze di coloro che vivono il mare per professione o per diletto. Con questa consapevolezza, il Corpo continuerà a rendersi interlocutore sensibile e attento degli utenti del mare, rispondendo con la concretezza dei servizi resi, con la volontà, la passione e la professionalità del proprio operato, al bisogno di risposte della collettività tutta, affinchè questa possa rispecchiarsi in un “Sistema Paese” forte del patrimonio della propria cultura e dei suoi valori».