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Presidente Assonautica Italiana – Alfredo Malcarne

Del 22 Novembre 2013

ALFREDO MALCARNE OK

Il mare è un corridoio che determina sviluppo

La sua recente nomina alla presidenza di Assonautica promette un importante cambio di passo per l’Associazione. Come lo descriverebbe e quali sono i principali obiettivi che si propone il suo nuovo corso?

Credo che in pochi mesi, sono presidente solo da novembre 2012, abbiamo dato una svolta alla mission di Assonautica, un “cambiamento” necessario per essere al passo con i tempi e per rivitalizzare un’Associazione sempre più inserita nella blue economy, sempre più presente sul territorio italiano ed anche e soprattutto nel Mediterraneo. Coinvolgimento, realizzazione del più esteso distretto della sea economy italiana con oltre 90 soggetti/attori, nodi della rete del nostro sistema, distribuiti sui quasi 8000 chilometri di coste della nostra penisola, promozione e comunicazione, partecipazione e sottoscrizione di convenzioni e protocolli di intesa: queste le parole chiave cha abbiamo posto alla base del “nuovo corso” dell’assonautica italiana per il 2013”.

Quali sono le principali iniziative in programma?

“Abbiamo focalizzato circa venti punti programmatici: fra tutti grande importanza assume la 1^ Conferenza di sistema delle Assonautiche d’Italia che si svolgerà nell’ambito dello Yacht Med Festival di Gaeta, il 20 e 21 aprile.

La “Conferenza di Sistema”, evento da sempre auspicato e mai realizzato in 40 anni di vita associativa Assonautica, mirerà a ottimizzare i problemi organizzativi interni, ad approfondire e meglio definire anche la mission di Assonautica italiana, fissando i percorsi da attuare insieme al sistema camerale; è una iniziativa alla quale Unioncamere ha già assicurato il suo sostegno e su cui ci stiamo impegnando al massimo. L’evento di Gaeta, in programma dal 20 al 28 aprile – grazie alla grande disponibilità del Presidente di Camera di Commercio e di Assonautica Latina, Vincenzo Zottola – assume un grande significato: da un lato vuole essere un’attestazione di stima a chi ha promosso lo Yacht Med Festival e lo ha portato al successo – anche in controtendenza rispetto alla crisi – in pochi anni. YMF, infatti, è andato al di là del semplice salone nautico, ma è diventato un grande contenitore di idee, esperienze, testimonianze, personalità, un mix di risorse che potranno essere utilizzate e che potranno conferire ai lavori della Conferenza la più grande visibilità. I partecipanti delle Assonautiche saranno divisi in sei “Tavoli di lavoro” per giungere nel modo più efficace alla soluzione di criticità o di opzioni migliorative sulle tematiche più importanti: internazionalizzazione, turismo nautico, sicurezza in mare, ambiente, acque interne, formazione e innovazione”.

Assonautica ha ampliato in poco tempo anche la sua rete di collaborazioni. Ultima tra queste, la sottoscrizione di un protocollo di intesa con Assonat. Come si integrano le vostre attività?

“Uno dei nostri punti programmatici sono le azioni concrete congiunte che intendiamo attuare attraverso protocolli d’intesa. Quello firmato recentissimamente con Assonat è di grande importanza strategica: entrambe le associazioni vedono nel “turismo nautico” uno dei settori strategici per lo sviluppo del nostro Paese. Insieme intendiamo rilanciare quella parte dell’economia del mare che coinvolge i porti turistici italiani, il charter nautico, l’accoglienza, l’ospitalità di qualità nei nostri marina. Intendiamo fare insieme un grande lavoro di promozione dell’immagine Italia. Crediamo che la collaborazione con Assonat ci farà raggiungere importanti obiettivi: le rotte dell’Adriatico, della Magna Grecia, di Enea e dei Fenici troveranno finalmente sponda in una rete della portualità turistica d’eccellenza e potranno valorizzare e far riscoprire il Made in Italy”.

 

Cosa pensa che il sistema istituzionale, associativo e imprenditoriale dovrebbe fare per valorizzare il turismo nautico?

“Certo, può fare moltissimo. Ecco perché in tema di sviluppo della filiera del mare, è programmata una sinergia con Unionfiliere dove proprio Vincenzo Zottola è il Presidente della filiera nautica: in quella sede verrà non solo teorizzata ma concretamente realizzata la rete della sea economy del sistema camerale, valorizzando il ruolo di Assonautica Italiana. Ma faremo di più: l’intento è realizzare una “rete mediterranea” utilizzando la Assonautica Euro-Mediterranea per promuovere l’internazionalizzazione della nostra economia del mare e valorizzare il turismo nautico fondando la nostra capillare presenza nel Mare Nostrum sulle sedi di Assocamerestero e quindi sulla rete delle Camere di Commercio italiane all’estero ed estere in Italia”.

L’Assonautica ha una struttura capillare lungo tutto il territorio nazionale. Sono evidenziabili differenti esigenze e peculiarità a seconda del posizionamento geografico?

“Il mondo Assonautica si basa su 44 Camere di commercio, 2 Unioncamere regionali, 44 assonautiche provinciali e 2 regionali, dieci mila associati disseminati su 14 regioni italiane che si affacciano sul mare e su 8000 km di coste. Una bella rete che intendiamo amalgamare e unire condividendo anche percorsi formativi e seminariali – che abbiamo previsto itineranti – riservati a presidenti e direttori delle Assonautiche territoriali al fine di approfondire le nuove tematiche, con il contributo delle professionalità e delle strutture proprie del sistema camerale e la necessaria collaborazione con le Università.

Il nostro obiettivo è quello di unire i mari dell’Italia, in modo che il posizionamento geografico non sia un limite ma un punto di forza per l’intero sistema. “Il mare non solo unisce le terre, fa qualcosa in più: trasporta le idee”. Anche nell’economia del mare, infatti, occorre colmare il divario che ci separa dall’Europa in termini di capacità di fare sistema, di diminuire gli oneri della burocrazia, anche attraverso la creazione di “sportelli per il mare” e la capacità di investire in innovazione tecnologica, capitale umano e creatività”.

Può secondo lei essere proprio il turismo nautico a garantire una leadership italiana nel contesto euro-mediterraneo?

“Sul turismo nautico potremmo parlare per ore ma ecco le nostre proposte, i nostri fatti concreti: prevediamo a breve la costituzione di un “Osservatorio del turismo nautico” e del mondo della nautica che si allarghi a tutto il Mediterraneo e sia in grado di orientare e supportare strutture di servizio come ad esempio la “Cambusa di Assonautica®” e la sua opera di promozione e valorizzazione dei prodotti di eccellenza. In particolare la Cambusa ha il sostegno di Unioncamere e di alcune Camere di Commercio, ma si deve lavorare perché abbia una partecipazione nazionale.

Assonautica italiana è anche titolare del progetto “Le Rotte della Magna Grecia” ed “Appuntamento in Adriatico” organizzato dal raggruppamento delle Assonautiche dell’Adriatico guidate dal Presidente Drudi della Camera di Commercio di Pesaro, iniziative di qualificazione e valorizzazione delle coste dell’Adriatico, dello Ionio e del Tirreno attraverso il puntuale monitoraggio dei porti e degli approdi esistenti, utilizzando le rotte e la nostra flotta come intermediari di cooperation agreement che vengono stipulati fra i diversi territori.

Noi di Assonautica leggiamo il mare come un corridoio che unisce e determina sviluppo e non come elemento separatore e di ostacolo.

Le “rotte della Magna Grecia” peraltro possono intercettare le “rotte di Enea”, approdando sulle coste del Tirreno. Tutto questo attraverso la promozione, naturalmente, non solo dei diversi siti e approdi ma anche delle eccellenze produttive enoagroalimentari, artigianali e turistiche operanti sia sulla costa che nell’entroterra. I nostri porti devono diventare dei gate di accesso alle ricchezze del territorio. Sta solo a noi utilizzarli a dovere e metterli “a sistema”.   

Al riguardo abbiamo una serie di esperienze e competenze del sistema che abbiamo voglia di mettere a frutto: unire il turismo nautico alla “economia della creatività”.

Passare cioè da quello che chiamavamo advertising all’“invertising”, che non è una chincaglieria tecnologica ma un nuovo atteggiamento, una nuova sensibilità, una nuova attitudine che il flusso turistico “attuale” già possiede e che oggi la tecnologia rende finalmente possibile. L’invertising non è un modo per personalizzare meglio i propri messaggi di marketing territoriale, ma per aprire, attraverso la comunicazione, e le nuove forme e supporti multimediali, un dialogo con le persone, con il potenziale cliente/utente/turista. Farle partecipare.

Dobbiamo essere capaci di concentrarci sui processi della creatività, stimolando i partecipanti a vivere esperienze, attraverso una immersione nel territorio-destinazione non convenzionale, individuando idee ed emozioni vincenti che possano agevolare una “ri-scossa” innescando processi di attivazione economica.

Vorrei concludere con una frase di Mahammad Yunus, premio Nobel per la pace nel 2006, e che sintetizza il lavoro che stiamo svolgendo, in questi pochi mesi di nuova Presidenza Assonautica, e che impareremo sempre meglio a svolgere: “quando oggi ci chiedono dove eravamo finiti, e come ci sono venute tutte queste idee e progetti… rispondiamo che nel frattempo abbiamo guardato come funzionano gli altri… E poi abbiamo fatto il contrario. Buon vento”.

Roberta Busatto