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Marina Militare – Attività Dual Use

Del 25 Novembre 2013

 ATTIVITA’ DUAL USE – CINQUE MESI DI ATTIVITA’ IN MARE E PER MARE 

   
Cinque mesi di operazioni, da  giugno a ottobre: 12 navi della Marina Militare  coinvolte in 39 attività fortemente stimolanti a fianco di 16 tra Dicasteri,  Enti Universitari e Scientifici e Associazioni umanitarie, ambientaliste e  impegnate nel settore didattico e terapeutico compresa la Scuola Italiana Cani  da Salvataggio (SICS). Si chiama dual-use: si traduce in un prezioso lavoro di collaborazione e coordinamento con il mondo civile, al di là dei compiti d’istituto e delle convenzioni stipulate.  È il bilancio di una “speciale”  campagna navale che ha visto impegnata la Marina Militare con i suoi mezzi e  personale in una variegata serie di operazioni ricche di contenuti scientifici, compresa la ricerca e l’investigazione subacquea, e la messa a disposizione delle proprie attrezzature specialistiche, fino all’offerta
dell’ospitalità per il lancio di eventi.
Il 2013, per volontà dello Stato Maggiore della Marina, è stato caratterizzato da un notevole impulso nel varo  di collaborazioni e coordinamento di attività dual-use. L’amministrazione Difesa,  senza costi aggiuntivi, ha così supportato le attività di altre  amministrazioni, enti, organizzazioni pubbliche e  private.
In prima fila la portaerei Cavour ma anche le filanti linee degli scafi da  regata Stella Polare, Chaplin, Orsa Maggiore e Capricia passando per le navi idrografiche Galatea, Aretusa e Magnaghi, al cacciamine Numana, al pattugliatore Libra, fino ai grandi velieri e navi scuola Vespucci e Palinuro.  Un impegno che è stato reso  possibile dall’intrinseca natura che caratterizza le unità della Marina:  elevate capacità di autosufficienza logistica, rapidità di movimento,  flessibilità d’impiego e possibilità di fornire molteplici tipologie di  supporto e di servizi, soprattutto in termini di Protezione Civile e servizio alla popolazione, grazie all’elevata professionalità degli equipaggi.
Dalla salvaguardia dell’ambiente e  lo studio dei delfini con l’associazione Marevivo, alla disponibilità di una  camera operatoria e di supporto sanitario per la Fondazione Operation Smile  Italia Onlus, alla formazione marinara dei giovani di Arciragazzi. È questo in  rapida sintesi il lavoro che s’è potuto svolgere grazie al supporto e  disponibilità delle navi della Marina.

A bordo sono saliti i ricercatori dei  Ministeri dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo (MIBACT) e dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), del CNR con  l’Istituto di Scienze Marine (ISMAR) e l’Istituto per l’Ambiente Marino e  Costiero (IAMC), dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV),  dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA),  delle università di Messina e Siena, del Policlinico di Bari, Enea e WWF  Italia.
Un impegno che la Marina Militare,  da sempre in prima fila nel complesso e articolato contesto dell’ambiente marittimo, si propone ora di proseguire e intensificare, anche pianificando  nuovi progetti.