di Angela Iantosca
Siamo abituati a vederla quotidianamente in tv, al Tg1: dopo averci fatto compagnia per anni nelle prime ore della giornata lavorativa, infatti, è poi passata alla conduzione notturna, per poi tornare recentemente la mattina, questa volta alla guida, in alternanza con la collega Maria Soave, del Tg1 Mattina che, per lei è “una sfida importante – confessa – alla quale tengo molto”.
Micaela Palmieri è il volto professionale, dolce, rassicurante del Tg1. Ma è anche giornalista impegnata, come è costume definire chi come lei, senza paura, decide di portare avanti per anni un lavoro di inchiesta nel boschetto di Rogoredo, noto alle cronache per i fatti legati alla droga. Una inchiesta dalla quale è nato il libro “Next stop Rogoredo”, edito da Baldini+Castoldi: “Un lavoro che mi ha profondamente colpito per le storie di ragazzi distrutti dalla droga e dall’indifferenza”.
Ma l’impegno della Palmieri è anche passione calcistica come ha mostrato nel libro “Educazione ambrosiana. Le 11 partite che hanno cambiato la vita di noi interisti” (Baldini+Castoldi).
Noi, siamo andati a sentirla per scoprire quale è il suo rapporto con il mare.
“Il mio rapporto con il mare è contrastato – ci racconta -. Lo amo e anche solo ascoltarne il suono mi mette pace, ma allo stesso tempo ne ho un timore forse latente o recondito perché mi capita, come sogno ricorrente, di immaginare scenari apocalittici legati a esso. Questo potrebbe anche dipendere dal bombardamento di notizie che spesso – per il nostro lavoro – leggo e acquisisco nella mente”.