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Nuovo Piano dei Porti e ruolo del cabotaggio nazionale: oggi l’Assemblea Nazionale di Fedarlinea

Del 19 Marzo 2015

Presso il Porto di Cagliari, a bordo di della M/N Janas della flotta Tirrenia-CIN, si tiene l’Assemblea Pubblica annuale di FEDARLINEA nell’ambito della quale viene trattato il tema: Il Cabotaggio Nazionale una Risorsa per il Paese”.

Nel settantesimo anniversario della sua costituzione, FEDARLINEA si conferma il sodalizio industriale che rappresenta il cabotaggio marittimo attraverso i principali vettori nazionali, i quali occupano circa 2800 dipendenti ed impiegano una flotta di oltre 700.000 GT.

L’incontro è l’occasione per illustrare il presente ed il futuro del progetto associativo di FEDARLINEA e parimenti l’opportunità per offrire riflessioni su alcune delle principali tematiche, di carattere nazionale ed europeo, che interessano il settore del trasporto marittimo.

Intervengono all’Assemblea: Ettore Morace – Presidente e Amministratore Delegato di Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A.; Michele Ruggieri – Amministratore Unico di Fedarlinea; Franco Del Giudice – Amministratore Delegato di Delcomar S.r.l.; Enrico Maria Pujia – Direttore Generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Per il 2015 e per la prima volta si è scelto di organizzare l’incontro istituzionale in Sardegna dove operano le associate Tirrenia, Saremar e Delcomar; l’iniziativa mira a favorire lo sviluppo di una relazione sempre più produttiva e proficua con la realtà territoriale sarda verso la quale FEDARLINEA esprime grande interesse, prevedendo di aprire un ufficio in loco per riconoscere l’elevato valore strategico dell’isola e delle sue rappresentanze.

Il dibattito lanciato da FEDARLINEA tocca alcuni argomenti di grandissima attualità e rilevanza economico sociale: si parla di privatizzazioni delle compagnie regionali, processi lunghi e complessi che comportano la gestione di problematiche ampie che devono essere affrontate sempre in un’ottica di salvaguardia dell’occupazione, ma anche nel rispetto delle Convenzioni per i servizi pubblici di linea che devono diventare sempre più flessibili e dinamiche tenendo in considerazione anche le esigenze ed i tempi necessari per poter garantire il ritorno degli investimenti da parte degli armatori.

FEDARLINEA crede che la partita in Europa e le relazioni comunitarie vadano gestite con la massima forza ed attenzione e per questo ha scelto di strutturare la sua collaborazione con la Confcommercio e la Conftrasporto avviando una stretta sinergia con il Dipartimento di Bruxelles. Ed ancora l’Associazione, che da tempo tiene sotto monitoraggio la normativa europea sulle emissioni di CO2, si è attivamente impegnata assieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Assoporti e RINA nella gestione di una Convenzione che ha favorito l’avvio di un tavolo tecnico volto a definire le procedure tecnico amministrative che consentiranno l’impiego di LNG a bordo delle navi traghetto oltre che il bunkeraggio del gas nei porti. Il tema dei carburanti alternativi diventa oggi un elemento centrale per lo sviluppo dei piani economici degli armatori, basti pensare che per la costruzione delle nuove navi ed il “refitting” di quelle esistenti si stima un investimento di oltre 2,5 mld di Euro.

Per un cabotaggio più forte e più nuovo non possono mancare riflessioni ed interventi che guardano alla rivisitazione dei Servizi Portuali, in una logica di allineamento del nostro Paese rispetto alle migliori pratiche europee di settore, come pure l’auspicio di una rapida implementazione del nuovo Piano della Portualità e della Logistica.

Per Michele Ruggieri – Amministratore Unico di FEDARLINEA “Gli armatori devono prepararsi ad affrontare le sfide attuali e future stretti dai dispositivi derivati da una normativa comunitaria sempre più stringente e l’esigenza di innovazione e sviluppo necessaria per recuperare i ritardi che il nostro Paese subisce rispetto le altre nazioni e spesso causati da un quadro normativo anacronistico. Il Piano dei Portiprosegue Ruggieriè un’altra occasione da non perdere; ritengo che non possiamo permetterci di affezionarci a modelli precostituiti, ma dobbiamo assumere quelli che possono produrre una maggiore velocità di implementazione”.