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Porti e logistica: gli Stati Generali organizzati dal MIT

Del 9 Febbraio 2015

Si sono svolti oggi a Roma gli Stati Generali della Portualità e della Logistica, un appuntamento per definire con modalità condivise, insieme agli operatori del settore, la prospettiva di sviluppo e gli obiettivi strategici di questo settore vitale per l’economia italiana. L’ambito portuale infatti genera un effetto moltiplicativo tra i più elevati sia sul fatturato (2,9) sia sul numero degli occupati (2,4), come sostiene un recente studio Censis.

Si tratta di un settore che fra porti e trasporto marittimo (passeggeri e merci) include oltre 11mila imprese, produce un valore aggiunto di quasi 7 miliardi di euro, ha quasi 90mila occupati e incide sul PIL per il 2,6% (dato Union Camere).

I porti italiani sono un’eccellenza del Paese, sono infatti primi in Europa per trasporto passeggeri con 83 milioni, di cui 11 milioni per traffico crocieristico, sono invece terzi in Europa per trasporto merci, dietro a Olanda e Regno Unito, con 12% del traffico UE (dati Istat).

L’assemblea è stata un passo importante verso la definizione del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, strumento fondamentale per il rilancio del settore in termini di competitività e produttività.

L’oggettiva necessità di una riforma è stato uno dei denominatori comuni espressi dai partecipanti agli Stati Generali, che hanno esposto le questioni più urgenti e le tematiche più sensibili su cui occorre intervenire con azioni concrete.

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si assume la responsabilità di realizzare la riforma della portualità e della logistica, pur ascoltando tutti e con l’obiettivo dello sviluppo. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, nel suo intervento, ricordando come entro fine febbraio arriverà al Consiglio dei ministri il testo sulla riforma che andrà poi sottoposto alle Commissioni parlamentari.