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Porti – Nuovo scalo intermodale a Marghera

Del 29 Maggio 2014

Dal 31 maggio, con l’arrivo della nave ro-pax “Audacia” di Anek Lines, sarà operativo il nuovo hub intermodale di Porto Marghera, nuovo terminal hi-tech interamente dedicato alle Autostrade del mare dal Porto di Venezia.

Il nuovo terminal traghetti di Venezia, a Fusina, destinato ad accogliere per ora 400 navi di merci e passeggeri (ro-pax) ma capace di ospitarne fino a 1600 l’anno, è pronto. «Ci sono voluti dieci anni di autorizzazioni e quindici mesi di lavori» spiega il direttore tecnico dell’Autorità portuale, l’ingegner Nicola Torricella, che con il manager Maurizio Boschiero della Mantovani ha coordinato la realizzazione del nuovo terminal delle autostrade del mare. Praticamente l’uscita Europa del primo «casello» dell’Autostrada del mare Adriatico.

Il terminal di Fusina è uno dei più importanti progetti di infrastruttura portuale realizzato in project financing: 230 milioni di investimento (di cui il 70% da fondi privati) e una sinergia positiva tra pubblico e privato, il progetto è sostenuto dall’Autorità portuale di Venezia e co-finanziato dall’Unione Europea per dieci milioni di euro grazie al progetto Adriamos (programma Ten-T) con l’obiettivo di potenziare le Autostrade del mare tra Italia e Grecia. E’ dotato di due darsene con quattro banchine, capaci di ospitare contemporaneamente quattro navi, ed una piattaforma logistica dotata di nuovi fabbricati e magazzini, piazzali portuali e parcheggi per un’area complessiva di 36 ettari.

La sfida commerciale è quella di attirare, oltre ai traghetti passeggeri, il traffico mercantile che altrimenti deve attraversare il Mediterraneo per risalire ai porti del Nord Europa. «Una grande opportunità anche per le merci deperibili» aggiunge Boschiero. I tempi di consegna delle merci dal Mediterraneo al centro Europa vengono drasticamente ridotti (per attraversare Gibilterra e salire a Rotterdam sono necessari sette giorni di viaggio via mare).

“Questa nuova sezione del porto è stata pensata quasi dieci anni fa – spiega Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale di Venezia, che il 4 giugno taglierà il nastro alla nuova infrastruttura – con l’obiettivo di preparare il porto di Venezia allo sviluppo dei traffici intra mediterranei destinati a crescere allo svilupparsi delle economie che si affacciano sulla costa sud dal Marocco alla Turchia. Ma abbiamo soprattutto mantenuto una promessa alla città di Venezia: oltre 400 traghetti l’anno che entravano in laguna dalla bocca di Lido e passavano davanti San Marco e Giudecca scaricando o caricando veicoli che attraversavano il Ponte della Liberà, entreranno ora dalla Bocca di Malamocco, approderanno a Fusina e faranno transitare oltre 500 veicoli in meno al giorno sul Ponte”.