La seconda sessione di PST dedicata all’integrazione tra porto, settore produttivo e logistica, si è conclusa con uno sguardo agli aspetti tecnologici della logistica portuale e delle opportunità e le sfide che essi comportano. Pierluigi Curletto di ARMS ha raccontato del progetto nato su input di un comandante di nave per rendere più razionale e sicura la gestione dei reefer (i container refrigerati), attraverso soluzioni sostenibili che sfruttano la robotica, all’interno di una sfida tecnologica molto complessa. Testate per un anno nel porto di Genova e attualmente allo studio nell’incubatore in Valpolcevera, queste soluzioni potrebbero giungere alla fase di industrializzazione entro un anno. Giorgio Cavo, amministratore di HuB Telematica, ha posto l’accento sui rischi di un’integrazione spinta della logistica portuale senza prima aver definito standard, regole e metodi condivisi, sottolineando come un anello debole possa far crollare tutta la catena e di come si debba essere preparati ad affrontare emergenze di questo tipo. Luca Santonico di Panasonic Connect ha raccontato l’esperienza dell’interporto di Padova, con gate automatizzati e una gestione sempre più coordinata attraverso i Thoughbook di Panasonic, in un rapporto di partnership con i clienti utile a far emergere problemi ed esigenze. In chiusura, Filippo Lubrano, MBA – 菲利普 卢布拉诺 di Haruspex Cybersecurity ha illustrato le soluzioni dell’azienda per neutralizzare i cyberattacchi attraverso l’uso di AI e digital twin, sottolineando come la logistica e la produzione siano pienamente nel mirino dei criminali informatici: “Quest’anno il 51% degli attacchi ha colpito l’industria, il 39% la logistica e nella supply chain l’intervallo tra un attacco paralizzante e il successivo passano in media solo 3 anni e mezzo – ha spiegato Lubrano – abbiamo ideato una soluzione che mette insieme bigdata, AI e digital twin, attraverso tre prodotti: una piattaforma predittiva, un modulo che lavora sulle AI in tempo reale e un modulo di analisi forense”.
