LO SCENARIO INTERNAZIONALE. Il trasporto marittimo di merci alimentari ha raggiunto 5.800 miliardi di tonnellate-chilometro (unità di misura del trasporto che definisce non solo il peso delle merci, ma anche le distanze da esse percorse). I volumi trasportati via mare contano oggi circa 100milioni di tonnellate di alimenti deperibili (carne e pollame, frutta e verdura, pesce, latticini, altre categorie)e circa 400 milioni di tonnellate di granaglie(frumento, altri cereali, soia). Icontainer refrigerati (reefer) sono il 14% del numero globale di TEU. Sui100milioni di tonnellate deperibili trasportate via mare, il 76% è trasportato in reefer. Il trasporto via mare di granaglie è aumentato del 3.2% su base annua. La produzione globale di pesce è pari a 160 milioni di tonnellate ed il volume globale dell’import-export ha raggiunto58milioni di tonnellate, con un picco di valore pari a 130miliardi di dollari (Fonte d’Appolonia)
L’ITALIA. I flussi di prodotti agro-alimentari diretti all’estero sono pari a circa 22,5 milioni di tonnellate,per 34,3miliardi di euro. Gli armatori italiani svolgono un ruolo di rilievo a livello mondiale, con 264 navi da carico secco alla rinfusa o containerizzato utilizzabili per queste mercie oltre 8,2 milioni di stazza lorda. Il trasporto di prodotti agro-alimentari attraverso i porti italiani ammonta a 26,2milioni di tonnellate(7% del totale delle merci movimentate per via marittima). I traffici marittimi internazionali sono il 72%, per 18,9milioni di tonnellate, a fronte di 7,3milioni di tonnellate che da porti italiani si imbarcano verso altri porti del Paese. Quattro sono i porti di riferimento, in termini di volumi: Ravenna, che con quasi 3,5milioni di tonnellate movimentate è l’hub incontrastato dell’agrifood, Livorno (2,8milioni), Venezia(2,5milioni) , Gioia Tauro (2,4milioni). Chioggia, Bari e Ancona,pur presentando volumi inferiori,sono i porti a maggiore vocazione agricola ed alimentare, con una quota di queste merci sul totale che varia tra il 43,4% al porto di Chioggia, il 41,6% in quello di Bari e il 32,5% ad Ancona. Sotto il profilo della pesca, l’Italia occupa la sesta posizione continentalein termini di produzione di pesce, con 363mila tonnellate (il 6,2% del totale). Forte è il trend dell’acquacoltura (+9,1%), che oggi sfiora il 45% del prodotto,con quasi 163mila tonnellate. (Fonte Censis)