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Rixi, in occasione della posa del primo cassone della nuova Diga di Genova: “Simbolo della volontà di guardare al futuro con fiducia”

"Fermare i lavori della Diga equivale a fermare lo sviluppo del nostro territorio e la competitività del nostro Paese"

Del 24 Maggio 2024

Il discorso del Viceministro Edoardo Rixi in occasione della posa del primo cassone della nuova diga di Genova.

Ministro, Autorità, Signore e Signori,

Al di là di ogni forma retorica, credo sia chiara a tutti l’importanza economica e strategica della nuova Diga foranea di Genova. Un progetto ingegneristico ambizioso, unico al mondo per le sue caratteristiche costruttive. Un’opera che rappresenta un passo fondamentale verso il potenziamento del nostro porto e la crescita economica dell’intero Paese.

Un beneficio per la comunità locale, di gran parte di quella europea e dell’ambiente marino e terrestre. Un’opera progettata con la massima attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, realizzata con materiali ecocompatibili e tecnologie innovative per ridurre al minimo l’impatto ambientale della struttura. Inoltre, contribuirà a proteggere la costa genovese dall’erosione e a favorire la crescita della flora e della fauna marina.

Un’opera necessaria per un futuro competitivo

La nuova Diga è più di una semplice infrastruttura. È un simbolo della nostra volontà di guardare al futuro con fiducia e di competere con i grandi porti mondiali. Il porto di Genova, da sempre snodo cruciale dei commerci internazionali, ha bisogno di adeguarsi alle nuove esigenze del mercato globale. Investire su questo progetto significa investire nel futuro di Genova e dell’Italia.

Oggi le caratteristiche del canale di Sampierdarena, lo spazio navigabile tra le banchine e la vecchia diga foranea, impediscono di servire le grandi navi, con effetti negativi sia per la comunità locale, storicamente dedita ai commerci marittimi, sia per la collettività europea.

Le limitazioni strutturali del porto costringono una parte dei traffici a deviare dal loro itinerario ottimale, con maggiori costi, che si riflettono sui prezzi, ma anche con maggiori esternalità negative.

L’obiettivo dichiarato e quello di rimuovere un collo di bottiglia – un ostacolo infrastrutturale dato dalla obsolescenza di una diga costruita nei primi anni del secolo scorso quando le navi avevano ben altre dimensioni – e che impedisce il pieno sfruttamento di infrastrutture realizzate e in corso di realizzazione.

La nuova struttura consentirà le manovre di navigazione in sicurezza delle grandi navi di progetto, lunghe fino a 450 metri e larghe fino 65 metri, con riferimento in particolare ad accesso e uscita dalle aree portuali, evoluzione nell’avamporto, accosto e partenza dai terminali, transito nel canale interno.

La nuova Diga è fondamentale per consentire le operazioni in sicurezza durante carico e scarico delle merci ai terminal portuali. Al contempo, garantirà maggiore sicurezza durante la procedura di ormeggio delle navi alle banchine, proteggendo le aree portuali interne dall’azione del moto ondoso, in modo da limitare le condizioni di non operatività.

Un volano per l’economia e l’occupazione

Il valore complessivo della nuova struttura è di 1,3 miliardi di euro, già finanziati. L’impatto positivo sull’economia ligure e nazionale sarà determinante. Si stima che avrà la capacità di generare un aumento del traffico portuale di circa il 40%, con la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro in settori strategici come logistica, industria e servizi. L’opera sarà inoltre un catalizzatore per lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e la valorizzazione delle filiere produttive locali.

I numeri sui vantaggi sono evidenti:

  • Incremento stimato tra 2 e 3 milioni di TEU per Genova e altri 2 milioni di TEU per i porti del Nord Tirreno con un beneficio economico di almeno 4,2 miliardi di euro, in termini di maggiori introiti da traffico container, di diritti e tasse portuali.
  • Tasso di rendimento economico stimato superiore al 6,3%
  • Complessivamente, nell’arco di un decennio, registreremo un risparmio sui costi operativi per minori percorrenze navali di circa 800 milioni di euro, con una riduzione di costi ferroviari superiore a 1,3 miliardi e di costi stradali pari a 300 milioni.
  • Maggiore sicurezza in porto e in manovra con costi esterni medi per gli aspetti di sicurezza del trasporto marittimo che portano a un risparmio di 153 milioni di euro, in linea con i migliori porti del mediterraneo tra cui Barcellona, Pireo, Marsiglia e Trieste.

Riduzione dei costi nautici

I tempi di navigazione tra Far East e Genova sono molto competitivi risultando tutti inferiori rispetto a Rotterdam di circa 5 giorni con un risparmio sulle percorrenze superiore alle 1.000 miglia nautiche.

L’analisi del traffico ha stimato la possibilità di attrarre una linea di servizio diretto con i porti del Far East, operata con navi ultra-large da oltre 18.000 TEU, dedicata a traffici con origine o destinazione verso le aree in pianura padana, in particolare Piemonte e Lombardia, e parte della Svizzera.

Riportare questi flussi sul percorso ottimale riduce, tra andata e ritorno, la tratta marittima di 3.710 miglia nautiche, pari a 6.871 chilometri a viaggio, con un risparmio di 206 ore sul tempo di viaggio (pari a 8 giorni e 14 ore). Si tratta di una riduzione oggettiva, misurata con accuratezza e documentabile, che ha dimensioni rilevanti.

Ogni anno, su una stima di 48 toccate (pari a un servizio di natura settimanale con 4 blank sailing nei periodi di basso traffico tipicamente legati alle festività asiatiche ed europee), si ottiene la riduzione di oltre 300mila chilometri a viaggio e di 10mila ore pari a 412 giorni di navigazione.

Il costo operativo di una nave di queste caratteristiche, pari a 102 mila euro al giorno, moltiplicato per i giorni di navigazione risparmiati in un anno, porta a una minore spesa annua di oltre 40 milioni di euro, dato che coincide con il costo economico perché il trasporto internazionale è esente da imposte.

Riduzione dei costi ferroviari

La possibilità di utilizzare il porto di Genova anche con navi di grandi dimensioni consente di ottimizzare i percorsi di viaggio terrestri a livello europeo, consentendo di ridurre il costo complessivo del trasporto.

In particolare, la possibilità di riportare a Genova, in alternativa ai porti del Nord Europa, parte dei traffici destinati al continente rende possibile abbreviare le percorrenze terrestri che sono percorse prevalentemente in ferrovia (90%), ma anche in piccola parte su strada (10%). Lo scenario progettuale si caratterizza quindi per una sensibile riduzione delle percorrenze ferroviarie.

Un progetto per il futuro delle generazioni

Fermare i lavori della Diga equivale a fermare lo sviluppo del nostro territorio e la competitività del nostro Paese. L’opera dovrà proseguire a pieno ritmo, nel pieno rispetto del cronoprogramma.

La nuova Diga foranea di Genova non è solo un’opera del presente, ma un investimento per il futuro delle generazioni che verranno.

Un’infrastruttura che lasceremo in eredità ai nostri figli. Insieme a un porto più efficiente, un’economia più prospera e un ambiente più sano.

Grazie per la vostra attenzione“.