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Space&Blue, Andrea Prete Unioncamere: “Investire nell’economia del mare e dello spazio credo possa contribuire al riequilibrio che sempre auspichiamo e mai realizziamo tra le varie aree del Paese”

"Il 50% dell'economia del mare è nel sud del Paese e molte delle attività aerospaziale sono nel Sud, il 25%, tra Puglia, Campania, Basilicata e Sardegna"

Del 25 Novembre 2023

Al primo Forum Space&Blue è intervenuto Andrea Prete Presidente Unioncamere.

“Stiamo parlando di economia del mare e dello spazio. Noi abbiamo abbandonato il vantaggio che avevamo nello spazio. L’economia dello spazio è qualcosa di oggettivamente nuovo. E ciò che abbiamo toccato con mano è che negli ultimi anni sono stati i privati a dare un impulso rilevante e quindi l’economia dello spazio è tornata di attualità anche perché nel frattempo la tecnologia è andata avanti e i costi sono diminuiti, i satelliti sono molto piccoli e i vettori sono diversi e questo favorisce lo sviluppo di una economia. Nel settore aerospaziale abbiamo delle realtà significative: siamo il sesto paese come spesa per il pil nell’economia spaziale, facciamo parte dell’Europa che, dopo gli Stati Uniti, è quella che spende di più nell’ambito spaziale e abbiamo una miriade di imprese diffuse in modo omogeneo sul territorio e che stanno dando grande impulso al settore e su cui dobbiamo investire.

Ho cercato e trovato due interconnessioni tra mare e spazio: una è la sostenibilità, perché una economia supporta l’altra. Pensiamo a quanto le attività spaziale possono aiutare a raggiungere i famosi obiettivi. E il mare è sempre più fruibile se sostenibile.

Secondo elemento: il 50% dell’economia del mare è nel sud del Paese e molte delle attività aerospaziale sono nel Sud, il 25%, tra Puglia, Campania, Basilicata e Sardegna. Investire nei due ambiti credo possa contribuire al riequilibrio che sempre auspichiamo e mai realizziamo tra le varie aree del Paese. Visto che abbiamo delle eccellenze, sullo sviluppo delle imprese dell’aerospazio credo sia importante investire.

Ultima cosa: in questo momento dobbiamo preoccuparci di risolvere il problema delle competenze, parlo di competenze delle persone. Noi abbiamo un deficit di competenze soprattutto in ambito scientifico dove le aziende non riescono a trovare il 60% dei profili che cercano. Qui possiamo pensare a tutti gli sviluppi possibili, ma senza persone capaci non possiamo raggiungere gli obiettivi. E allora come sistema camerale stiamo lavorando per promuovere lauree esterne, una maggiore qualificazione del mondo femminile nelle lauree esterne che, abbiamo sempre notato, hanno difficoltà di iscriversi alle auree esterne. Le economie avranno successo, ma ci servono persone competenti”.