Al primo Forum Space&Blue è intervenuto Massimo Comparini, CEO Thales Alenia Space Italia.
“Parto dalle suggestioni del sopra e sotto e identifico tre aree dove queste sinergie possono mostrare una grande potenzialità dal punto di vista dello sviluppo comune delle due economie: l‘ambito tecnologico, sostenibilità dello spazio per il mare e complessivamente per i due ambiti, terzo quello strategico”.
AMBITO TECONOLOGICO
“In questi decenni lo spazio italiano è andato molto avanti. Perché dico questo, perché se oggi noi rappresentiamo una leadership nel campo dell’osservazione della terra in ambito europeo e nazionale, come ha spiegato bene Valente, se noi in certi ambiti, come quello di far vivere l’uomo nello spazio, siamo il Paese più importante è perché in questi decenni programmazioni e investimenti, che potevano certamente essere di più, ci hanno consentito di avere una frontiera tecnologica in grado di poterla riversare sfruttando al meglio. Oggi parliamo molto di Space economy, commercializzazione, ma ricordiamo che gradi missioni scientifiche e spaziali hanno consentito di sviluppare frontiere tecnologiche e quindi la prima sinergia. Parliamo di ambienti ostili, complessi nei quali vedere e sentire è difficile, ma sono anche ambienti giusti in cui andare oltre dal puto di vista tecnologico. E’ vero che non abbiamo telescopi che possono vedere sotto, ma abbiamo sensori che ricostruiscono artificialmente l’ambiente”.
SOSTENIBILITA’
“E’ un fatto. Probabilmente siamo il Paese in grado di mettere di più insieme, dalla costruzione degli assetti all’estrazione dell’informazione, l’informazione importante per la sostenibilità del mare e capire i rimedi. Per esempio un programma della nuova fase di Copernicus consentirà di avere uno spettro di misurazione sulla temperatura superficiale degli oceani, sulla concentrazione dei ghiacci, su tutto uno spettro di valori che ci consentono di capire quale è la salubrità dell’ambiente e del pianeta. questo afferisce alla dimensione superficiale. Poi c’è un elemento di sostenibilità nello sfruttamento delle risorse, che siano spaziali o dei fondali. E qui c’è uno spettro di sinergie su cui lavorare…”.
SICUREZZA E STRATEGIA
“E’ evidente come è evidente come possiamo sfruttare tutte quelle tecnologie e conoscenza dell’ambiente spaziale per replicare questo in ambito subacqueo. Stazione subacquea: oggi spazio significa orbita bassa terrestre, 400 chilometri, significa assetti… significa Luna. Significa il fatto che in questo momento il primo assetto spaziale cis-lunare che consentirà di esplorare e accedere con frequenza ad un ambiente strategico, l’80% del primo assetto spaziale cis-lunare lo stiamo costruendo in Italia. Quindi dalla sinergia dei cluster, delle filiere e dei territori e delle industrie dei due settori può scaturire un elemento di valorizzazione che dallo spazio possa portare anche questa spinta all’ambiente subacqueo, a portare l’Italia ad essere un Paese di frontiera tecnologica sistemica e industriale”