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Space&Blue, Leone “In Italia sicuramente le sinergie tra i due settori sono evidenti”

"Come ha detto il Ministro Urso, noi abbiamo la necessità di sviluppare quelle tecnologie che sono abilitanti per poter trarre da tutte questo info quello che ci è utile per poter andare a operare e quindi gli investimenti che il Paese deve fare sono fondamentali per avere sempre una migliore conoscenza di ciò che succede al mare"

Del 25 Novembre 2023

Tra i relatori di Space&Blue anche Cristina Leone, Presidente Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio CTNA.

“In Italia abbiamo tre aspetti importanti. La costellazione COSMO-SkyMed che permette una osservazione giorno e notte, in qualsiasi condizione meteorologica, e ripassando sugli stessi territori con la stessa geometria ci permettono tecniche che permetto per esempio di poter osservare l’erosione delle coste.

Abbiamo poi un satellite, il Prisma che ci permette di conoscere la composizione chimico-fisica e quindi ci dà altre informazioni. La grande opportunità del PNRR, quindi la costellazione Iride, ci permetterà, con satelliti che sono un mix tra quelli radar e quelli ottici, di avere una sorveglianza persistente perché la costellazione osserverà il territorio ripassando una volta al giorno.

Oltre all’osservazione, l’Italia si è dotata di satelliti di tipo comunicazione e siamo partner del grande programma europeo Galileo.

Se vogliamo avere una conoscenza onnicomprensiva del settore marittimo non è sufficiente il contributo che può dare lo spazio, ma abbiamo bisogno di cogliere l’informazione da tutti coloro che stanno sul mare e che osservano il mare. Possiamo raccogliere dati dalle piattaforme aeree, abbiamo i radar costieri, sistemi biometrici a terra che ci dicono chi entra nei porti. Informazioni elaborate in un Centro di comando e controllo che non è una mera somma degli asset che osservano il mare, ma ci danno informazioni previsionali, ci dicono cosa sta succedendo, ma ci permettono anche di gestire eventuali crisi. E, quindi, a mio avviso nel momento in cui vogliamo dare un quadro completo, dobbiamo ragionare in una ottica di multi-dominio dove gli asset insieme in modo integrato ci permettono di conoscere cosa succede.

Abbiamo quindi una integrazione tra sistemi satellitari e sistemi in situ, sopra e sotto il mare, pensate alle comunicazioni di dati sotto la superficie marina che vengono trasmesse al satellite e da questo al Centro di comando e controllo. Pensiamo alle tante agenzie e istituzioni che operano sul mare, dal CNR alla GDF alla Marina Militare.

Come ha detto il Ministro Urso, noi abbiamo la necessità di sviluppare quelle tecnologie che sono abilitanti per poter trarre da tutte questo info quello che ci è utile per poter andare a operare e quindi gli investimenti che il Paese deve fare sono fondamentali per avere sempre una migliore conoscenza di ciò che succede al mare.

Un altro aspetto molto importante sono i modelli digitali. Oggi c’è un grande programma a livello europeo che permette di integrare in un modello digitale dei dati fisici per darci una rappresentazione completa della terra mettendo insieme dati che sono sotto la superficie marina, sulla superficie marina e sulle terre emerse. Altro grande strumento di conoscenza.

Sicuramente le sinergie tra i due settori sono evidenti. Il Cluster tecnologico nazionale oggi raggruppa quindici distretti territoriali che operano nel mondo dell’aeronautica e dello spazio, le due principali aziende di settore, Leonardo e Avio, gli studi di ricerca, l’associazione di tutte le imprese dell’aerospazio difesa e sicurezza, l’Agenzia spaziale italiana.

Il Cluster è stato istituito dal Ministero della Ricerca undici anni fa proprio per dare una strategia tecnologica al settore dell’aerospazio mettendo insieme una filiera. Ora la filiera conta più di 8mila addetti, addetti di aziende spaziali. Non tenendo in conto tutta una filiera di aziende che si stanno affacciando a questo mondo grazie agli sviluppi digitali che sono pervasivi per questo mondo”.