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Stati Generali Portualità Turistica, l’intervento di Santori Vice Presidente Assonat

"Nessuno oggi a distanza di 5/10 anni dalla scadenza si vuole mettere a un tavolo e di discutere di questo"

Del 27 Febbraio 2024

Agli Stati Generali Portualità Turistica Italiana lo scorso 20 febbraio è intervenuto il dottor Bruno Santori, Direttore del Porto Turistico di Pescara e Vice Presidente Assonat.

“Immaginate di stipulare un contratto cn chiunque e che ne corso della durata del contratto decida di cambiare in senso peggiorativo tutte le condizioni che regolano il contratto. ma voi siete costretti a portare avanti questa obbligazione nei confronti della vostra controparte e lui liberamente cambia le regole del gioco. Non sto parlando di stati che non conoscono i termini fondamentali del diritto civile, ma sto parlando di ciò che è successo ai concessionari che hanno ottenuto per atto formale la concessione per realizzare e gestire un porto turistico in questo Paese. Rispetto ai patti iniziali sono intervenuti l’IMU sugli specchi d’acqua oltre che sulle superfici, la TARI sugli specchi acquei oltre che sulle superfici, l’aumento di tutte le imposte locali, la finanziaria del 2007, che è vero che oggi riconosce il rimborso delle somme corrisposte in eccedenza ma non tiene conto dei maggiori oneri finanziari che i concessionari hanno dovuto sostenere per poter adempiere alle obbligazioni derivanti dal canone demaniale. Non hanno tenuto conto degli oneri legali che ci siamo dovuti sobbarcare per quasi venti anni per resistere alle richieste da parte dello Stato e non hanno tenuto conto di quelli che sono caduti sul campo, cioè di quelli che non essendo in grado di onorare queste obbligazioni verso lo Stato hanno perso la loro concessione demaniale.

Questi sono tutti elementi, aggiungerei aggravio sui dragaggi, oggi dragare u porto è diventata una impresa davvero complicata con una norma che cambia di regione in regione (decreto 173). Perché dico questo? Perché si ragiona sugli indennizzi. Nel computo degli indennizzi o del riconoscimento dei maggiori investimenti fatti dal concessionario, questi sono elemento che non possono essere negati.

Il nostro ente gestore, autorità portuale, non riconosce come investimenti ai fini di una eventuale estensione gli investimenti fatti in materia di efficientamento energetico ed è un paradosso.

Perché le maggiori risorse degli investimenti di PNRR sono motivati proprio dalla riconversione ecologica e ambientale. Se vogliamo realizzare un impianto da 500 Kilowatt nel nostro porto turistico riversando un beneficio su tutta l’area circostante, perché siamo dentro la città, viene frustrato dal fatto che abbiamo il limite della concessione. E nessuno oggi a distanza di 5/10 anni dalla scadenza si vuole mettere a un tavolo e di discutere di questo. Penso che sono elementi da introdurre nell’ambito di una riflessione”.