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Transizione energetica, digitalizzazione, sostenibilità e donne al centro del Blue Forum

Al Blue Forum quarto panel della mattinata con voci autorevoli che parlano di donne, transizione energetica e merci

Del 12 Aprile 2024

Nella tarda mattinata del terzo giorno del Blue Forum continuano gli interventi interessanti sempre nell’ottica dell’investimento dell’economia del mare.

Massimo Seno, Capo 2° Reparto Comando Generale Corpo Capitaneria di Porto.

“La Guardia Costiera è al servizio degli altri. E’ necessario lavorare molto sulla formazione Se n’è parlato tanto in questi giorni. Noi siamo un terminale di contatto importantissimo con l’utenza”.

Luca Sisto Direttore Generale Confitarma è intervenuto per ringraziare tutte le persone presenti, a cominciare da chi ha posto finalmente al centro il mare.

Alessandro Ferrari Direttore Assiterminal

“Ho portato un documento con una ventina di proposte normative che lascerò ad Acampora. I porti sempre più sono un nodo, non solo punti di arrivo e partenza. Quando si parla di comunità energetica portuali non chiediamo soldi. Ma vogliamo avere la possibilità di consorziarci tra di noi e con chi produce energia. Il tema è metterci insieme per garantire all’interno dei porti la produzione di energia”.

Annamaria La Civita Direttore Assonave.

“La filiera affronta le stesse sfide degli altri settori dell’economia blu. Fra le principali aree su cui puntare: lo sviluppo della capacità produttiva e la competitività del prodotto nave. Da un lato c’è l’infrastruttura e l’applicazione delle tecnologie avanzate che consentono di digitalizzare alcune fasi del processo produttivo, migliorando le condizioni lavorative e la sicurezza nei cantieri. Dall’altro lato il capitale umano: l’applicazione della tecnologia consente di creare nuove professionalità che rendono il lavoro più attrattivo anche per le nuove generazioni e richiedono lo sviluppo di nuove competenze”.

Costanza Musso Presidente Wista Italia

“Ciò che ci frega non è l’istruzione perché siamo primi come livello di istruzione universitario delle donne. Non siamo malmesse a livello di politica, come Paese siamo al 60esimo posto, siamo messe male come mondo del lavoro. Lì prendiamo il posto 104esimo su 146. ci superano i Paesi africani. Quindi siamo un Paese con donne che hanno un altissimo livello, ma stiamo a casa. Stanno a casa 2,3 milioni di donne che no entrano nel mondo del lavoro perché si occupano della famiglia. Prima cosa da fare: cambiamo la parola maternità con genitorialità. Questo Global Gender Gap report ci dice che dove le donne sono più avanti come lavoro sono Paesi con la più alta natalità. Il nostro settore è maschile. Assoporti ci racconta che su 18mila persone le donne sono 8%. Autorità portuali: le donne sono la metà a livello di strutture. A livello dirigenziale siamo al 34%. Quindi nel settore pubblico le donne vanno più avanti del privato. Nelle autorità Portuali abbiamo due segretario donna. Un po’ pochino”.