La tutela del mare è stato uno dei temi centrali nel corso dell’evento “Connettere l’Adriatico”, organizzato oggi a Pescara dalla Regione Abruzzo e dal presidente Luciano D’Alfonso, alla presenza – tra gli altri – del sottosegretario Sandro Gozi, del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
“La strategia della macro regione Adriatico-ionica non deve essere qualcosa di astratto, di lontano, che non incide sulla vita delle nostre comunità – ha detto Emiliano – ma un grande disegno collettivo che risolve problemi specifici e locali. Cultura, tradizione e pace, per la Puglia, sono i punti di partenza di questa strategia. Una pace che si costruisce conoscendo gli uni le ragioni degli altri e non solo attraverso il denaro. Il vuoto di valori e di pensieri non viene colmato dall’economia. Mi auguro che questo passaggio da Sud verso il centro dell’Europa salvaguardi prima di tutto il nostro mare. Un mare civilmente sacro, dove è necessario utilizzare ogni risorsa con estrema cautela anche per la sua conformazione di mare chiuso. E mi chiedo: possiamo fare in modo che il nostro mare sia tutelato adeguatamente, senza rinunciare ad occasioni di business, ma facendo swot analysis, capendo cioè cosa ci dà vantaggio e cosa no, senza andare dietro a qualche multinazionale? Mi chiedo ancora, dopo che Eni aveva già censito i siti dove poteva esserci il petrolio, è mai possibile siano state autorizzate solo in Puglia altre ricerche di idrocarburi in ben dodici siti, di cui l’ultima a largo delle Isole Tremiti? Il dialogo con le regioni è fondamentale rispetto a scelte come questa, lo prevede la nostra costituzione repubblicana. Se non si trova una intesa lo decidano i cittadini, attraverso il referendum”.
“La riscossa dell’Italia – ha concluso – non può essere solo economica, ma la ripresa di una intera civiltà. Il recupero di dignità che stiamo realizzando come Paese nel suo complesso può essere sostenuto dalle regioni dell’adriatico e dello ionio e in particolare del Sud proprio a partire dalla tutela del nostro patrimonio e della difesa in ciò in cui crediamo”.