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Un San Valentino alla Camera per le associazioni datoriali del mondo imprenditoriale della portualità italiana

Mercoledì 14 febbraio saranno presentate in audizione alla XI Commissione della Camera (lavoro pubblico e privato) due proposte di legge

Del 12 Febbraio 2024

Mercoledì 14 febbraio sarà un San Valentino particolare per le associazioni datoriali del mondo imprenditoriale della portualità italiana che, separatamente ma allineate, presenteranno in audizione alla XI Commissione della Camera (lavoro pubblico e privato) due proposte di legge.

La prima ha l’obiettivo di inserire all’interno delle categorie considerate “lavoro usurante” alcune mansioni del lavoro portuale, la seconda finalizzata a riavviare l’iter di costituzione del fondo per il prepensionamento dei lavoratori portuali.

“Non vuole essere una risposta ai sindacati a seguito dell’interruzione, da parte loro, della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei porti – si legge in un comunicato arrivato da Assiterminal -: certo, dovrebbe essere letto anche come un segnale distensivo, ma è soprattutto la prosecuzione di un percorso in cui crediamo fortemente, avviato da tempo e che che ha già portato due anni fa al riconoscimento del lavoro portuale tra i “lavori gravosi” e al primo avvio normativo per la costituzione del fondo prepensionamenti, poi bloccato dalla burocrazia del MEF.

Le aziende sono fatte di lavoratori e i lavoratori fanno le aziende: è abbastanza evidente che l’impresa abbia interesse nel trovare e promuovere le soluzioni, individuare gli strumenti più funzionali alla sua capacità di stare sul mercato, di evolversi, di efficientarsi, di creare le condizioni più adatte a un ambiente di lavoro in cui gli equilibri di più fattori siano in bilanciamento: lavoro usurante e fondo sono due strumenti funzionali ad accompagnare senza strappi, con equità e dignità il ricambio generazionale, e lo sviluppo dell’automazione: tutto questo in un mercato stagnante da anni, non dimentichiamolo.

Il lavoro cambia, la popolazione dei lavoratori dei porti non è più, diciamo così, giovanissima: investire nella formazione e nella riqualificazione laddove possibile sono il primo asset (anche per questo sul dl proroghe abbiamo chiesto una proroga del bonus portuale sino al 2028); aprire ai giovani attraverso lo strumento dell’apprendistato, soprattutto in collaborazione con gli ITS, è un altro processo necessario (vorremmo infatti portare all’interno del CCNL l’apertura a tutte le forme di apprendistato). Dall’altra parte, avere strumenti che accelerino e agevolino la possibilità di uscire prima e dignitosamente dal mondo del lavoro per quelle persone che “hanno già dato”, riteniamo sia indispensabile.

Sul contratto attendiamo l’esito della Assemblee convocate dai sindacati nei territori: ci sono notevoli distanze? Beh, dipende sempre da dove e come si parte, ma anche dalla sostenibilità del punto di arrivo. Siamo consapevoli che questo rinnovo sia condizionato dalla fluidità dell’inflazione e dal costo reale della vita, infatti abbiamo posto il tema del welfare anche come strumento di bilanciamento tra gli elementi della retribuzione: nelle aziende in cui questi strumenti sono utilizzati i lavoratori ne apprezzano l’efficacia.

A volte ci si deve anche ricordare che il mondo dell’imprenditorialità portuale è molto differenziato, per dimensioni, merceologie, redditività, collocazione geografica (che incide ovviamente anche sull’attrattività commerciale): poco più di 250 aziende, 12.000 lavoratori, distribuiti in più di 50 porti (isole comprese).

Un mix di realtà imprenditoriali e aziende integrate in colossi multinazionali.

Per fare un esempio, il 60% dei traffici container si concentrano su meno di 10 aziende, il 65% delle aziende terminaliste e delle imprese portuali stanno sotto i 10 milioni di euro di fatturato caratteristico: il valore del Contratto non sta solo nel fatto di essere richiamato dalla legge 84/94, ma soprattutto nel fatto che deve avere promuovere un impianto normativo efficace e quindi esprimere un valore aggiunto per il corretto bilanciamento tra l’organizzazione del lavoro e le condizioni in cui il lavoro si presta da parte delle persone, in equilibrio economico tra sostenibilità per tutte le imprese che lo adottano e effetti per i lavoratori”.

Per meglio comprendere come si evolve la portualità, tutte le associazioni datoriali organizzano un convegno proprio sul mondo del lavoro a Roma il 19 febbraio (dalle 15 alle 18 – https://www.linkedin.com/posts/alessandro-ferrari-64623b22_convegno-assiterminal-activity-7156615714072584192-Dm4g?utm_source=share&utm_medium=member_desktop) con possibilità di collegarsi anche in streaming: sarà un’utilissima occasione di confronto sui temi del welfare, change management, diversity, formazione e leadership per alzare sempre di più l’asticella nel rapporto azienda-persone.