Il vice ministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, nel corso di un incontro con il presidente dell’Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti ha dichiarato: “La riduzione delle Autorità Portuali va nella direzione di una ragionevole semplificazione del quadro attuale ma da sola non basta. A monte – ha specificato Nencini- serve una politica trasportistica nazionale che coordini tra di loro i progetti di sviluppo dei porti italiani”.
Nel confronto con Gallanti il vice ministro ha ammesso di guardare con crescente preoccupazione al fenomeno della penetrazione commerciale dell’Italia da parte dei mercati del Nord Europa, al fatto che Rotterdam, oltre ad essere il porto di Milano, è anche uno dei punti di riferimento dell’interporto di Novara, di cui sta acquistando delle aree. Una situazione allarmante che, secondo il vice ministro, può essere esorcizzata soltanto attraverso un cambiamento radicale dell’attuale ordinamento portuale, cambiamento che lo stesso Gallanti auspica possa un domani impedire ai porti italiani di decidere in piena libertà, senza un coordinamento a livello nazionale e senza nemmeno considerare il rischio della sovracapacità produttiva, quali e quanti progetti infrastrutturali promuovere.
Nencini e Gallanti si sono inoltre soffermati su questioni pertinenti il porto di Livorno, quali il Piano Regolatore Portuale, sulla necessità di sviluppare a livello regionale una politica di sistema che faccia perno sul retroterra ampio e pianeggiante di cui gode Livorno e che includa la società aeroportuale Sat in una visione logistica integrata.
Il vice ministro alle Infrastrutture ha infine condiviso la necessità che il ministero dell’Ambiente firmi quanto prima il decreto attuativo per il passaggio delle competenze dei dragaggi nel porto di Livorno alla Regione Toscana. “Senza il decreto firmato – ha sottolineato Gallanti – non possiamo oggi avviare i nuovi progetti di dragaggio del porto, compreso quello del canale di accesso”.