Home > Enti, Eventi > Workshop: “Un mare di opportunità: dai trasporti all’occupazione, dalla ricerca all’innovazione tecnologica”

Workshop: “Un mare di opportunità: dai trasporti all’occupazione, dalla ricerca all’innovazione tecnologica”

Del 21 Maggio 2014

Il cluster marittimo ricopre un ruolo fondamentale nel sostegno al rilancio dell’economia mondiale ed attraverso un patto sinergico tra ricerca, industria e operatori può rispondere al meglio alle nuove sfide della sicurezza e della sostenibilità ambientale. Ma la carenza di risorse umane adeguatamente qualificate può rappresentare un freno allo sviluppo delle sue potenzialità. E’ quanto emerge dalla ricerca “L’uomo e il mare: le dinamiche di sviluppo del trasporto marittimo e l’evoluzione dei profili professionali del comparto”, realizzata dall’Isfort.

Lo studio è stato presentato nel corso del primo workshop nazionale dedicato all’innovazione tecnologica nel cluster marittimo “Un mare di opportunità: dai trasporti all’occupazione, dallo ricerca all’innovazione tecnologica”, organizzato da Fedarlinea-Confcommercio presso la sede confederale a Roma.

Un appuntamento organizzato con l’obiettivo di sviluppare solide partnership tra industria e mondo della ricerca, favorire la progettazione europea integrata e avviare percorsi di internazionalizzazione delle imprese.

Illustrando la ricerca, Andrea Appetecchia dell’Isfort ha sottolineato che “l’orizzonte strategico all’interno del quale si inscrive l’evoluzione del lavoro in mare è legato all’attitudine e alla capacità di rispondere tempestivamente alle esigenze di mercati sempre più globalizzati che richiedono tempi di presa e di consegna sempre più frenetici delle merci e non solo” e che “le esigenze di efficienza, sicurezza, rispetto dell’ambiente sono sempre più pressanti tanto nel settore merci, quanto in quello passeggeri e se non adeguatamente trattate, rischiano di comprimere le potenzialità di questo insostituibile asset per il commercio e l’economia internazionale”.

Per quanto riguarda le prospettive occupazionali, lo studio evidenzia che nel 2020 a livello mondiale occorrerà ampliare l’attuale forza lavoro di circa 32mila ufficiali e di circa 47mila marinai semplici, mentre il gap tra domanda e offerta di profili professionali specializzati nel comparto dovrebbe già nel 2015 attestarsi intorno al 3,5% (circa 23mila marinai comuni e oltre 15mila ufficiali in meno rispetto alla potenziale domanda). “La crescita della domanda planetaria di trasporto, il conseguente ampliamento della flotta e della complessità, sia tecnologica che strutturale delle navi – ha detto Appetecchia -provocherà infatti un incremento costante della domanda di personale qualificato cui le attuali strutture formative non sono in grado rispondere”.

In Italia il cluster marittimo rappresenta oggi circa il 3% del Pil e raccoglie il 3,3% dell’occupazione nazionale e “più di altri è chiamato ad affrontare urgentemente la sfida dello sviluppo sostenibile dell’industria del mare, non solo per la sua secolare tradizione marinara, ma soprattutto per il ruolo di primo piano che il Mediterraneo rappresenta nello scenario mondiale dei traffici marittimi, sia per polarizzazione del traffico, sia per quanto riguarda il mercato potenziale che rappresenta”, sostiene l’Isfort.

Il mare rappresenta quindi un’opportunità per le giovani generazioni. Ma per poterle attirare “bisogna tenere conto delle criticità della vita in mare, che di fatto oggi hanno determinato un progressivo invecchiamento della forza lavoro, soprattutto tra i profili più qualificati e impediscono il recupero della marginalità della presenza femminile”. In questo senso, l’Isfort suggerisce la creazione di “percorsi professionali integrati tra terra e mare, consentendo al personale imbarcato di poter distribuire la propria carriera lavorativa lungo tutta la catena logistica. Un approccio che permetterebbe di comprimere da una parte l’eccessivo turn over del settore e di valorizzare l’esperienza accumulata in mare anche a terra e, dall’altra, di agevolare l’accesso alle professioni del mare da parte di giovani e donne”.