Il Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare, realizzato da Unioncamere e Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne per conto della Camera di Commercio Frosinone Latina, è giunto alla sua X edizione.
Si è accreditato negli anni come il punto di riferimento imprescindibile di istituzioni, associazioni e imprese per la definizione di vision e politiche di sviluppo del settore. E ha contribuito in maniera sostanziale ed efficace ad arricchire quel percorso, avviato tanti anni fa, di riconoscimento dell’Economia del Mare quale settore integrato di filiere e competenze.
“Come sistema camerale” – ha sottolineato il Coordinatore del Blue Forum Italia Network e delegato dell’Economia del Mare di Informare Antonello Testa – “abbiamo sempre fortemente creduto che l’Economia del Mare dovesse occupare un posto di primo piano all’interno delle politiche nazionali ed europee. Poter disporre di dati puntuali e autorevoli, ha concorso ad affermarne sempre di più la centralità. Oggi, siamo chiamati ad un ulteriore passo in avanti: mettere insieme tutti gli utenti del mare in un processo di transizione verso la sostenibilità. Non c’è Green Deal senza gli oceani, non c’è ripresa verde senza l’economia blu. È con queste parole che il Commissario per l’Ambiente Sinkevičius, ha riassunto l’impegno dell’Europa per un’integrazione sempre più profonda tra economia del mare, transizione verde e sviluppo socioeconomico”.
Il X Rapporto Nazionale è stato presentato venerdì in occasione del 1° Summit Blue Forum Italia Network.
“Un’economia che nelle sue diverse declinazioni e componenti incide sulla produzione complessiva in modo diretto per il 3,4 per cento, ma che grazie alla capacità di attivazione di filiera supera il 9% del Pil giungendo a rappresentare circa 136 miliardi di euro” dichiara Gaetano Fausto Esposito – Direttore Generale Centro Studi Tagliacarne “Per avere una idea, il suo valore diretto è una volta e mezzo quello dell’agricoltura e quasi l’80% del valore aggiunto dell’edilizia, con una base imprenditoriale di quasi 225 mila aziende e una occupazione di 921 mila addetti.
Nel Mezzogiorno poi l’incidenza sul prodotto sale all’11,2 per cento a testimonianza del ruolo di volano per la crescita di questo settore. La Blue Economy per le sue caratteristiche (in particolare per la forte incidenza della componente turistico-ricreativa) ha sofferto per la crisi pandemica, ma ha dimostrato una forte capacità di resilienza”.
“Il Rapporto sull’Economia del Mare si lega al Blue Forum Italia Network” – ha sottolineato il Presidente Giovanni Acampora – Presidente Si.Camera, Assonautica Italiana e Camera di Commercio Frosinone Latina – Un progetto in linea con le indicazioni dell’Unione Europea che ci invita a favorire la creazione di una rete degli utenti del mare, che accompagni la transizione dalla Crescita Blu ad un’Economia del mare sostenibile”.
Il X Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare 2022 è disponibile integralmente a questo link.