Home > Centro Studi, International > Delrio in Cina per proporre l’Italia come porta d’Europa

Delrio in Cina per proporre l’Italia come porta d’Europa

Del 27 Febbraio 2017

Proporre l’Italia come porta d’ingresso per l’Europa delle merci e delle rotte crocieristiche provenienti dall’Asia e  ribadire il suo ruolo di cerniera di raccordo nei collegamenti e nella logistica tra Oriente e Occidente. Questi i principali obiettivi dei colloqui che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio,  ha avuto con i suoi omologhi presso il Ministero del Trasporto (MOT) e la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme della Repubblica Popolare Cinese (NDRC), tenutisi a Pechino a margine della visita di Stato del Presidente Mattarella.

Delrio ha illustrato ai suoi interlocutori cinesi i vantaggi che i porti italiani del Mar Ligure e dell’Alto Adriatico possono offrire alla Cina per l’attuazione della sua strategia “One Belt One Road” sul versante marittimo e ferroviario, evidenziando le significative riforme introdotte dal Piano Nazionale della Portualità e della Logistica in termini di semplificazione dei controlli e delle procedure doganali, di velocizzazione del trasferimento delle merci dalle navi alla ferrovia, di razionalizzazione nella gestione delle infrastrutture portuali e nelle decisioni sugli investimenti ad esse dedicati. Inoltre, i porti italiani possono fare affidamento sul collegamento a una rete ferroviaria sviluppata e moderna che dall’Italia si proietta verso le diverse aree dell’Europa.

Un focus specifico è stato dedicato al tema degli investimenti infrastrutturali e alla possibilità di sviluppare progetti congiunti in questo settore con enti e imprese cinesi, che hanno un forte interesse ad aumentare la loro proiezione al di fuori della Cina e che nel nostro Paese possono trovare interessanti opportunità sia dal punto di vista commerciale e finanziario sia da quello della condivisione del know how e delle capacità gestionali.

Sempre di investimenti il Ministro Delrio ha parlato con l’Amministratore Delegato di ICBC, la più grande banca mondiale per attivi complessivi, che ambisce ad ampliare il suo portafoglio di attività internazionali ed ha mostrato uno specifico interesse per il nostro Paese. Oggetto del colloquio la comune volontà di individuare progetti concreti, di coniugare armonicamente gli aspetti finanziari con quelli di esecuzione, di rimuovere i potenziali ostacoli e difficoltà che ancora frenano in Italia l’afflusso di capitali dalla Cina.

Il Ministro Delrio ha infine affrontato con l’Amministrazione cinese per l’Aviazione Civile il tema dell’ulteriore sviluppo delle già floride relazioni aeronautiche tra Italia e Cina. Entrambe le parti hanno auspicato l’ampliamento dei collegamenti diretti tra i due Paesi, a condizioni di reciprocità, anche per favorire i flussi turistici in crescita, con l’aumento delle frequenze, la diversificazione degli aeroporti di destinazione dei voli in entrambe le direzioni, l’apertura del mercato a nuovi operatori. In tale contesto, Delrio ha sostenuto la richiesta di Alitalia di ottenere migliori condizioni operative sull’Aeroporto di Pechino e ha espresso l’auspicio dell’industria aeronautica italiana per procedure più rapide e semplici di rilascio delle certificazioni sui velivoli, che consenta loro di presentare i propri prodotti di punta in un mercato in forte espansione come quello cinese.

 

SCHEDA

La Cina in pillole su imprese, beni di consumo e trasporti

 

L’analisi del consumo e dell’evoluzione delle scelte di acquisto sono indispensabili per la promozione del Made in Italy, che ha chiuso il 2016 con un + 5% delle esportazioni e un notevole potenziale di espansione: vino, arredo, beni strumentali e meccanica, sanità e settore medicale, energie rinnovabili e ambiente.

La Cina ha 54 parchi industriali attivi e 50.000 aziende insediate.

Ha investito 103 miliardi di dollari nel campo delle energie rinnovabili.

Il 2022 è l’anno in cui la Cina diventerà il più grande mercato mondiale per i beni di consumo. Sono 600 milioni i cinesi che usano internet per i pagamenti. Rappresenta un terzo degli acquisti mondiali di beni di lusso, altro ambito in cui si possono inserire prodotti del  Made in Italy.

Ammonta a 38,6 miliardi di euro l’  interscambio bilaterale complessivo. L’Italia è stato il 1° Paese dell’Eurozona per volume di investimenti cinesi nel 2015.

Ben 130 milioni di cinesi hanno viaggiato all’estero per turismo nel 2016, L’Italia è stato il  7° Paese più visitato, il 2° in Europa. C’è un potenziale di un milione di persone interessate a visitare l’estero.

L’urbanizzazione è un fenomeno di grandissimo impatto, generando necessità di servizi di trasporto e infrastrutture sostenibili: le città cinesi in 36 anni sono passate da 193 a 653 e oltre 20 milioni di persone ogni anno si spostano dalle campagne alle città, con un tasso di inurbamento che in 19 anni è passato dal 30 al 50%.

Nanchino, Tianjin, Xi’an e Chengdu sono state indicate come le città che in prospettiva offrono  maggiori opportunità. Le 49 frequenze previste dalle intese aeree sono tutte assegnate. Attualmente voli diretti collegano Roma e Milano con Pechino e Shanghai sulla tratta  Guangzhou-Wuhan-Roma e sulla tratta  Haikou-Chongqing-Roma e ci sono dal 2016 collegamenti diretti charter Roma-Tianjin, Roma-Shenyang e Roma-Zhengzhou.