Home > Centro Studi > Il nuovo studio sugli effetti economici del nuovo Canale di Panama di SRM

Il nuovo studio sugli effetti economici del nuovo Canale di Panama di SRM

Del 24 Giugno 2016

In occasione dell’inaugurazione del nuovo Canale di Panama prevista il 26 giugno 2016, SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) ha pubblicato il nuovo studio dal titolo “Gli effetti economici dell’allargamento del Canale di Panama sui traffici marittimi”.

Il lavoro rientra nel più ampio progetto di ricerca varato dal Centro Studi nel gennaio 2014 denominato “Osservatorio sui Trasporti Marittimi e la Logistica” e vuole essere un contributo all’analisi ed alla conoscenza di questa grande opera e degli impatti economici che questa avrà sui traffici e sulle rotte marittime globali ed in particolar modo quelle dirette e provenienti dal Mediterraneo, nonché sugli investimenti dei porti e collegati ad essa.

La ricerca, inoltre, offre una visione prospettica di quelli che saranno i nuovi scenari collegati al fatto che il nuovo canale potrà accogliere navi più grandi e nuove tipologie di naviglio tra cui quello che trasporta LNG (Liquified Natural Gas) ed LPG (Liquified Petroleum Gas),

L’espansione del Canale contribuirà ad ampliare la dimensione strategica di Panama consentendole di diventare un Hub marittimo internazionale soprattutto per gli USA. Numerosi sono, infatti, i progetti di ampliamento dei terminal e di consolidamento delle opere che sono in corso di realizzazione negli scali statunitensi per renderli ancor più competitivi ad accogliere le navi di grande dimensione.

Il lavoro è arricchito da un indagine sul territorio svolta dai ricercatori di SRM proprio a Panama dove si è avuto modo di approfondire le analisi e le statistiche con la voce dei protagonisti diretti come ad esempio l’Autorità del Canale, la Camera Marittima, le principali associazioni di categoria, i grandi terminalisti.

Completa l’analisi un confronto con il Canale di Suez su alcune rotte mondiali che interessano le Americhe, il Mediterraneo ed il Medio Oriente, poiché proprio su queste i due canali stanno proponendo una grande sfida competitiva che, oltre ad incidere sulla qualità della logistica (quindi su tempi e costi) sta andando anche a comportare un duello sui prezzi da praticare al fine di invogliare le navi a transitare per uno o l’altro snodo.

“L’allargamento del Canale di Panama” ha dichiarato il Direttore Generale di SRM, Massimo DEANDREIS “costituisce un’opera di grande rilevanza ingegneristica – realizzata in parte significativa da un’impresa italiana – che avrà impatti nel breve e nel lungo periodo sulle rotte e sulla portualità globale. La nostra ricerca delinea uno scenario in cui il nuovo Panama pur rimanendo uno snodo di importanza globale va rafforzandosi soprattutto come un grande canale regionale americano che avrà l’effetto di rafforzare la portualità statunitense della costa atlantica. Questo inciderà anche sul Mediterraneo rafforzandone la centralità delle rotte che dall’Asia vanno verso la costa orientale degli Stati Uniti passano per il Canale di Suez, transito che rafforzerà il suo carattere alternativo e competitivo rispetto a Panama.

Vi è poi un impatto diretto atteso sul Mediterraneo dove si stima un aumento medio annuo del +2,2% del volume di merci scambiate come diretta conseguenza del nuovo Panama. Tutto questo scenario rende ancora più urgente che i porti italiani e del Mezzogiorno si attrezzino per competere e proporsi come una piattaforma logistica europea nel cuore del Mediterraneo”.

 

I dati più rilevanti:

  • Il Canale di Panama ha un rilevante impatto sul commercio mondiale: vi hanno transitato mediamente 230 milioni di tonnellate di merci annue su 144 rotte navali con 1.700 porti e 160 paesi toccati. E’ pari a circa il 3-4% il volume di commercio mondiale che transita per Panama. Cina e Stati Uniti sono i principali utilizzatori.
  • A seguito dell’allargamento vi sarà un positivo impatto sul volume delle merci in transito; in particolare l’espansione del Canale avrà un effetto positivo sul traffico proveniente e diretto verso quattro macro aree: l’Asia (principalmente Cina, Taiwan, Giappone) con un incremento potenziale del 4,3% all’anno; il Sud America (Cile, Colombia, Equador, Venezuela e Perù) con il 4%; l’America Centrale (Guatemala, Messico, Panama e Trinidad & Tobago) con il 3,7%; il Nord America (Usa, Canada) con il 3,5%.
  • Il costo stimato dell’opera è di oltre 6 miliardi di Euro; da quando sono iniziati i lavori di espansione sono stati creati oltre 30.000 posti di lavoro.
  • I ricavi stimati dalla gestione annua del Canale a seguito dell’espansione saliranno fino a 4 miliardi di dollari (dai circa 2,7 attuali);
  • Sarà possibile il passaggio di ulteriori 12 navi giornaliere che andranno ad aggiungersi alle preesistenti 38 per un totale potenziale di 50 transiti al giorno.
  • Il nuovo Canale consente il passaggio di navi container fino a 13.000/14.000 TEU; il limite del canale preesistente è di 4.500-5.000 TEU.
  • L’allargamento del Canale di Panama avrà un impatto diretto sulle economie di scala dei vettori navali e sui volumi trasportati che, si stima, aumenteranno fino al 15% al 2020 pari al 3% all’anno.
  • Il nuovo Panama va confermandosi come un grande Hub marittimo internazionale soprattutto per gli Stati Uniti ed avrà l’effetto di rafforzare ulteriormente la portualità statunitense della costa atlantica. Suez si conferma come un canale ad impatto globale.

 

I FOCUS dello studio:

FOCUS SRM New Panama Canal 2016