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Rixi: “L’Italia c’è e ci sarà sul mare come leader del cluster marittimo”

Il Vice Ministro al convegno “1994-2024: 30 anni insieme nei porti” organizzato a Roma da Guardia Costiera e Assoporti

Del 22 Febbraio 2024

“L’Italia c’è e ci sarà sul mare come leader del cluster marittimo”.

Così ha concluso il suo intervento il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi al convegno celebrativo “1994-2024: 30 anni insieme nei porti” organizzato a Roma da Guardia Costiera e Assoporti. 

“Siamo qui per fare un tagliando di una riforma epocale per il nostro sistema marittimo”, ha sottolineato Rixi.

“Il Sistema marittimo italiano ha dimostrato la sua centralità, anche a causa della situazione geopolitica internazionale che ha fatto sì che il mediterraneo sia diventato sempre più centrale. Poi il nuovo scossone con tensioni mediorientali. Va fatta una riflessione relativa ai 30 anni che sono passati”, ha proseguito Rixi.

“Abbiamo vissuto una evoluzione della qualità dei traffici e visto investimenti negli scali impressionanti. 

Negli ultimi 10 anni c’è stato un incremento qualitativo e quantitativo degli investimenti. 

Oggi il nostro sistema si presenta in un modo diverso. 

Dopo 30 anni dobbiamo avere una visione che guarda al mondo. Abbiamo la necessità di riformare, omogenizzare e fare massa critica. 

Ne abbiamo bisogno perché l’industria nazionale, che è il secondo pilastro a livello europeo, usa i porti per la maggior parte delle importazioni e delle esportazioni e, se non andiamo nella direzione della semplificazione e della digitalizzazione, rischiamo di compromettere la nostra capacità industriale”. 

“In questi anni – ha concluso Rixi – sono aumentati gli investimenti privati anche di chi investiva in altri paesi, ma abbiamo la necessità di un sistema che sia sempre più reattivo e coeso per affrontare le crisi globali. 

Il sistema Italia è uno dei più marittimi d’Europa. 

Oggi rappresentiamo la marittimità del sistema europeo e abbiamo una responsabilità molto diversa rispetto a quella di 30 anni fa. 

Abbiamo la necessità di garantire un incremento dei traffici e una visione nazionale che ci consenta di essere competitivi nei mercati del mondo. 

Il nostro sistema sta diventando più dinamico ma c’è una necessità di individuare gli obiettivi più importanti, di aumentarne la capacità logistica e razionalizzare e rendere più flessibile la struttura dei porti per attrarre ancora una maggiore capacità di investimento, fondamentale per industria europea”.