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Luca Sisto: Oltre il giardino, il Ministero del mare 

L'intervento del Presidente dell'Istituto Italiano di Navigazione e Direttore generale di Confitarma al convegno “Economia del Mare: sfide e opportunità del mare, sviluppo e protezione sostenibile della Blue Economy, dell’intermodalità e del Mediterraneo"

Del 16 Settembre 2022

Riportiamo l’intervento integrale del Presidente dell’Istituto Italiano di Navigazione e Direttore generale di Confitarma al convegno “Economia del Mare: sfide e opportunità del mare, sviluppo e protezione sostenibile della Blue Economy, dell’intermodalità e del Mediterraneo” che si è svolto oggi presso la Camera dei Deputati.

Un viaggio tra cinema, arte, cultura ed economia….che approda a una richiesta chiara e inequivocabile: il mare al centro del nostro Paese.

“Visto che il lockdown è finito e torneremo al cinema, io parto dal cinema. Nel 1979 esce un film straordinario che molti di voi avranno visto: “Oltre il giardino”. Vi dice qualcosa? C’è uno splendido Peter Sellers. È la storia di un giardiniere, Charles, che per puro caso, per un incidente stradale, va a finire che diventa presidente degli Stati Uniti d’America. È una storia straordinaria. E lui diventa presidente degli Stati Uniti d’America dicendo delle cose semplicissime, banalissime, soccorso in una casa importante di una famiglia importante americana. E che cosa dice il giardiniere, conquistando le elite e le lobby statunitensi? Che quando piove bisogna essere al riparo, che c’è un momento di seminare e adesso è il momento di raccogliere, questa è la stagione della potatura… e di corsa la borsa vende, compra, si combatte, ci si difende. Frasi banalissime che entrano nella politica del più grande paese del mondo.

Allora io dico questo: oggi vogliamo mettere il mare al centro del paese

Useremo una metafora artistica, pittorica: i tagli di Lucio Fontana che si chiamano attese. Perché dietro a quel taglio c’è un mondo che non si vede, che non si percepisce ed è molto più importante di quello che si vede. Attese.

E cosa attendiamo noi? Cosa stiamo aspettando da anni, noi di Confitarma dal 1901 e noi dell’Istituto Italiano di navigazione dal 1959? Noi attendiamo che si rimetta il mare al centro del nostro Paese. Perché? Perché è un Paese che dipende dal mare. Non è che lo facciamo per il bene degli armatori o di chi opera in mare, lo facciamo per il bene dei nostri concittadini, di noi tutti. Un Paese che per il 60% importa via mare. Ed è un Paese importatore, trasformatore e che esporta poi i propri manufatti per il 50% via mare. Come può dimenticare il mare? Come può ancora oggi essere affetto da Sea Blindness, “cecità del mare”? Rimettere il mare al centro del paese è un percorso culturale ancor prima che amministrativo, prima ancora che politico. Facendo cultura insieme, contaminando esperienze, ci si può riuscire. Come il viaggio di una nave: si prendono le spedizioni da un porto e si condivide un avventura, con il rispetto che la gente di mare ha per il patrimonio liquido del paese: il mare Nostrum, il Mediterraneo, dove l’Italia può avere una chance competitiva. Lì possiamo contare qualcosa. Lo ricordo a tutti, l’ho già detto in questa sala, quando Sarkozy diventò presidente della Francia le prime parole che disse, non a caso furono: “la Francia è una potenza marittima mediterranea”. La Francia non sta solo sul Mediterraneo, eppure lui disse “la Francia è una potenza marittima nel Mediterraneo” e abbiamo visto perché poco dopo in Libia.

Rimettere il mare al centro del Paese, valorizzare le sue risorse, sopra e sotto la superficie, Il mondo subacqueo inesplorato su cui stiamo lavorando intensamente. Mettere insieme le energie: il legislatore, l’amministrazione, tornare a rimettere anche lessicalmente il mare al centro del Paese: Marina mercantile, trasporti e navigazione, infrastrutture e trasporti e infine infrastrutture e mobilità sostenibili… E mare? E marina? E mercantile? E navigazione? Dove sono? E siccome le parole sono importanti: quando non ci sono le parole non c’è logos e quando non c’è logos per noi non c’è Ethos e quando non ci sono logos e ethos per noi non ci sono le competenze. Se c’è un progetto politico vero, genuino, rimettete al centro le competenze, rimettete al centro l’Ethos, il logos, il pensiero del mare. E questo Paese crescerà. Crescerà nella sua occupazione, crescerà nella sua economia, crescerà nella sua consapevolezza di essere un grande paese che può davvero avanzare insieme come il viaggio di una nave”.