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Ance Savona: “Sono i funzionari pubblici le prime vittime della burocrazia”

Il problema coinvolge anche le Autorità portuali e le altre istituzioni legate al mare

Del 20 Luglio 2022

“Continuare a lamentarsi della burocrazia e dei rischi che ne derivano, ora che i progetti, specie quelli inseriti nel PNRR, dovrebbero registrare una brusca accelerazione, è un puro esercizio dialettico. La verità è che nelle Istituzioni, negli Enti Locali, così come nelle Autorità di Sistema Portuale, funzionari, dirigenti e responsabili di Uffici tecnici sono strangolati fra norme inapplicabili e farraginose, procedure complesse e pericoli che corrispondono a ogni scelta e ogni firma su provvedimenti o gare”.

L’affermazione, controcorrente, è del Presidente di Ance Savona, Massimo Baccino. “Sulla base delle prime analisi, che proprio su questi temi sono state elaborate dall’Osservatorio savonese sul settore edile, – afferma Baccino – emerge con evidenza un quadro profondamente differente rispetto a quello comunemente ritenuto attendibile: l’apparato che lavora all’interno delle stazioni appaltanti pubbliche è la prima vittima di un sistema normativo e operativo sull’orlo del collasso”.

“Può sembrare un paradosso che gli imprenditori si schierino in aiuto e a fianco dei funzionari pubblici – prosegue il Presidente di Ance Savona – ma i dati parlano chiaro: le gare non partono, le norme sui bandi di gara sono spesso farraginose. In questo modo non si fermano solo le grandi opere, ma anche la miriade di micro-gare alle quali è legato il destino di centinaia di aziende medio piccole. Quelle aziende edili e di costruzioni che contribuiscono insieme alla formazione di due terzi del PIL”.

Secondo Ance Savona è necessario attuare un coordinamento fra stazioni appaltanti e imprese, è necessario “un provvedimento normativo di semplificazione e chiaro che possa garantire da una parte la legalità, la trasparenza e la concorrenza ma dall’altra sappia dare risposte immediate ed efficaci per tradurre in opere i progetti in tempi accettabili. Altrimenti i fondi del PNRR non verranno investiti e questo sarebbe un danno enorme non solo per il settore edile ma per l’intero paese.” Di questa situazione i più penalizzati sono sicuramente i piccoli comuni che sono spesso in carenza di organico.

Con l’avvento del superbonus del 110%, le aziende savonesi lo scorso anno hanno incrementato l’occupazione di oltre il 25% ed hanno fatto investimenti per crescere e adeguarsi ad un mercato che è stato per molti mesi in forte crescita. Le varie modifiche apportate dal Governo al meccanismo della cessione del credito hanno di fatto riportato il settore in una fase di stallo. “Sperando di uscire dal guado del superbonus le imprese si ritrovano con la liquidità bloccata nei cassetti fiscali, cantieri fermi e investimenti fatti perché hanno fortemente creduto nella ripresa. Se anche il PNRR verrà affossato dalla burocrazia sarà una vera catastrofe. Se ne siamo consapevoli per tempo possiamo cercare di evitarla”.

In Liguria il PNRR vale circa 3,8 miliardi e pertanto è indispensabile intervenire subito facendo chiarezza nelle norme sui bandi, semplificando i procedimenti e dissolvendo quella cappa di paura e di impotenza che grava sugli uffici pubblici. Nell’attuare la riforma del Codice degli appalti occorre tenere presente tutto ciò e fare presto e bene.