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Confitarma spiega i motivi della sospensione della trattativa con i Sindacati

Del 4 Luglio 2014

La Confederazione Italiana Armatori, attraverso una nota, spiega i motivi della sospensione della trattativa per il rinnovo contrattuale del settore marittimo.

“Confitarma- si legge nella nota-  esprime rammarico nel constatare che, al termine dell’incontro del 2 luglio, le Organizzazioni Sindacali Confederali abbiano dichiarato lo stato di agitazione motivandolo sulla base di una decisione unilaterale assunta dalla Confederazione Italiana Armatori. Confitarma ritiene doveroso chiarire quali siano state le reali ragioni che hanno determinato il venir meno delle condizioni per proseguire l’intero negoziato, a seguito delle rigide posizioni assunte dal Sindacato per il comparto del rimorchio. E’ importante sottolineare che la trattativa per il rinnovo contrattuale, ripresa da diversi mesi, interessa anche gli altri comparti del settore marittimo, come il cabotaggio e i traffici internazionali, nonché l’adozione di nuove misure per incentivare l’occupazione italiana. Su tali temi si è progressivamente registrato un concreto avvicinamento tra le posizioni delle parti. Per quanto concerne il comparto del rimorchio, Confitarma da anni ha posto al centro del confronto sindacale l’esigenza di mettere le società concessionarie di questo servizio in condizione di poter competere alla pari con i concorrenti comunitari, in vista delle nuove gare per il rilascio delle concessioni divenute ormai obbligatorie, salvaguardando al contempo i livelli occupazionali dei marittimi italiani imbarcati sui rimorchiatori. Nonostante l’indubbia valenza strategica di tale questione per l’intera trattativa, il Sindacato ha assunto un atteggiamento di sostanziale chiusura che ne ha reso inevitabile la sospensione. In relazione alle dichiarazioni rilasciate da alcuni rappresentanti sindacali alla stampa che definiscono “fantasie” le proposte di Confitarma, è necessario chiarire che tali proposte rispecchiano la disciplina comunitaria in materia già da anni applicata da tutti gli Stati membri marittimi comunitari, con la sola eccezione dell’Irlanda. Inoltre, la concorrenza degli armatori comunitari riguarderà verosimilmente tutti i porti nazionali di dimensioni medio-grandi. Il caso di Olbia, citato dal Sindacato, è palesemente fuorviante, trattandosi di un porto di piccole dimensioni, il cui ridotto numero di prestazioni di rimorchio non lo rende appetibile alla concorrenza estera. Proprio nella consapevolezza che ogni porto ha le sue peculiarità, a livello nazionale è necessario prevedere la possibilità di organizzare il lavoro attraverso l’utilizzo del riposo a bordo, mentre la disciplina applicativa della nuova organizzazione non potrà che essere rinviata ad un accordo aziendale, nelle realtà portuali dove se ne ravviserà la necessità. Confitarma, che conduce la trattativa anche per conto di Assorimorchiatori e Federimorchiatori, resta comunque convinta che l’importanza oggettiva della proposta è tale da non poter essere ignorata dalle Organizzazioni Sindacali ed auspica pertanto una modifica della loro posizione che possa consentire una complessiva ripresa del confronto nell’interesse generale del settore marittimo”.