Nei prossimi quattro anni la compagnia di navigazione italiana d’Amico investirà 1,2 miliardi di dollari nella sua flotta, praticamente la rinnoverà del tutto, dotandola di navi che consumano un terzo rispetto a quelle in dotazione.
“Il gruppo è nel mezzo del più grande piano di investimenti della propria storia – spiega il Presidente Paolo d’Amico – con 1,2 miliardi di dollari destinati a rinnovare totalmente la flotta nei prossimi 3-4 anni, si tratta di navi di nuova generazione che consumano un terzo rispetto a quelle in dotazione”. Tra gli obiettivi dell’armatore italiano, oltre a quelli relativi all’ammodernamento, c’è l’impegno di essere pronti per la nuova normativa sulle emissioni che entrerà in vigore l’anno prossimo. Sulla base di una regolamentazione stabilita dall’International Maritime Organization, dal primo gennaio del 2015 – ma è probabile che verranno concesse proroghe proprio per dare agli armatori il tempo necessario per adeguare le loro navi – nel Mar Baltico e nel Mare del Nord bisognerà navigare con un tenore di zolfo nel combustibile inferiore allo 0,5% per millilitro (0,1% dal 2020). Tenendo conto che il limite attuale è del 3,5%, si tratta di una riduzione drastica che investirà in pieno le tecnologie propulsive delle navi.
Per quanto riguarda la società quotata (d’Amico International Shipping), è ancora presto per sapere i risultati del rendiconto semestrale che, tenendo conto delle condizioni del mercato, non dovrebbe essere particolarmente positivo. Nonostante ciò, il titolo (pari al 10% del capitale familiare) continua ad andare bene con la domanda che ha superato di sei volte l’offerta. “Gli investitori – ha detto D’Amico – ci hanno scelto perché c’è un forte interesse sullo shipping e per l’Italia e, viste le performance, direi che abbiamo fatto bene a rimanere a Milano”. d’Amico non esclude che “in futuro la famiglia possa considerare la quotazione in Borsa di tutto il gruppo”.