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Economia del Mare: intervento integrale del Presidente ITS Fondazione G.Caboto Cesare d’Amico al Summit Blue Forum Italia Network

"Voglio sottolineare il contributo che hanno dato i giovani a bordo delle nostre navi proprio sotto il profilo della sostenibilità"

Del 28 Giugno 2022

Buongiorno a tutti, innanzitutto voglio fare una premessa: qui ho incontrato il mio amico Ammiraglio Lauretti col quale abbiamo iniziato a collaborare nel lontano 2005 quando si è cominciato ad affacciare il problema della pirateria.

Mi fa piacere ancora una volta ringraziare lui e tutta quanta la Marina Militare, ma anche il Comando generale, per il lavoro che allora svolgemmo insieme per avere una legge che permetteva di mettere le guardie a bordo. Ma ancora di più per il lavoro che viene svolto tutti i giorni a supporto delle nostre navi, affinché i nostri equipaggi possano sempre navigare non solo nella sicurezza della nave, ma anche rispetto ai pericoli che purtroppo oggi esistono e che ieri erano molto focalizzati sull’Oceano indiano e oggi si sono spostati sul Golfo di Guinea e ancora sull’oceano indiano abbiamo delle situazioni di pericolo.

Loro sono sempre stati molto presenti e mi fa piacere ricordarlo, perché a volte dell’Italia ne parliamo solamente male, mentre dovremmo cercare anche di evidenziare ciò che noi facciamo e facciamo molto bene.

Venendo ai giovani, sì quello marittimo è un settore di interesse e non perché è una promessa ma perché è stato già fatto.

Noi dal 2012 abbiamo istituito questo ITS qui a Gaeta, grazie anche di nuovo a una interlocuzione che è avvenuta fra pubblico e privato, fra aziende, fra aziende private e aziende pubbliche, che ha permesso la creazione di una realtà che nel tempo ha diplomato più di 500 ragazzi.

E vi devo dire, e sono dati forniti direttamente dal MIUR, che di questi ha trovato impiego il 90%, fra l’altro con loro grande soddisfazione sia professionale che di carattere economico.

Mi fa anche piacere rilevare il contributo che hanno dato i giovani a bordo delle nostre navi proprio sotto il profilo della sostenibilità. In questo percorso iniziato con una sempre maggiore attenzione all’ambiente e poi trasformato nella transizione ecologica che ci dovrà portare a emissioni zero per il 2050 sulle nostre navi, avendo però come primo obiettivo nel 2030 l’abbattimento del 60%, cosa che, per inciso, per quanto riguarda la flotta delle nostre 70 navi è già praticamente completata, quindi noi siamo già in vantaggio sotto questo profilo.

Perché sicuramente la cultura dell’attenzione all’ambiente, dell’ecologia, è qualcosa che appartiene molto più a loro che non a noi dal mondo dove noi veniamo.

Si è creato questo connubio fra generazione precedente e nuova generazione, che abbiamo proprio notato sulle nostre navi, con i nostri equipaggi. Chiaramente questo è il frutto prima di tutto di una forte formazione che viene fatta qui all’istituto di Gaeta, ma anche di tutta questa cultura nuova che c’è a bordo delle navi. Basti dire che sulle nostre navi, così come in quelle di molti altri nostri armatori privati, ormai la plastica è quasi completamente scomparsa.

Tutto questo ha permesso di prendere quella strada che è la strada del futuro e devo dire che ci hanno stimolato ancora di più i giovani, mi fa piacere questo dirlo, oltre che ribadire che quando ai giovani si dà un’opportunità e non promesse, se si dà ai giovani la possibilità di vedere obiettivi certi,  loro si mettono in discussione, loro lavorano, loro rischiano, perché in queste navi che vanno in giro per il mondo e che a volte si sono trovate anche in difficoltà, a bordo ci sono anche dei giovani, che hanno reagito non bene ma benissimo, oltre poi tutto il periodo della pandemia nel quale hanno dovuto fare molto di più.