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Economia del Mare: Katia Balducci Presidente Navigo

Intervento integrale al Summit Blue Forum Italia Network

Del 29 Giugno 2022

“Intanto due parole su chi è Navigo. Navigo è il centro servizi per la nautica e per l’innovazione nautica della Regione Toscana. Noi siamo partiti 15 anni fa con solo 7 soci e oggi siamo arrivati ad essere 150 soci, fra cui i principali cantieri della Toscana e abbiamo una compagine pubblica.

Prima si parlava di compagine e di partenariati fa pubblico e privato, bene noi siamo proprio questo partenariato: abbiamo il 20% pubblico e l’80% di privati.

Quando si parla di Toscana della nautica, vi voglio ricordare che si parla del 30% della produzione mondiale sopra i 30 mt della nautica da diporto e se si parla di Italia, noi in Italia nell’ultimo order book avevamo ben 5 cantieri nelle prime 10 posizioni, quindi si parla di eccellenza.

Ma perché vi dico queste cose? Perché non è che noi come nautica ci stiamo organizzando ora per prendere i fondi del PNRR, noi lo facciamo da tanti anni. Aver creato questo centro di servizi che sta studiando proprio cose sostenibili da diversi anni. Prima si parlava di ciclo di vita, noi l’abbiamo fatto anni fa, ci siamo messi insieme anche al distretto dei treni e dei camper per vedere quali erano quei produttori di vetroresina perché sappiamo benissimo che il fine vita della vetroresina è un grosso  problema e quindi questo per dirvi che cose ne facciamo tante, anche a difesa proprio dell’ambiente.

Abbiamo fatto un progetto anche coi pescatori, perché nel periodo di ferma magari loro possono pescare le plastiche, quindi il mio messaggio è questo: i cantieri navali, forse tante volte veniamo descritti come quelli del lusso che quasi snobbano il sistema, invece non è così, siamo molto attenti, come ha detto prima Serra, noi siamo formati da PMI, perché per noi l’indotto e i nostri fornitori sono molto importanti, senza la sua eccellenza noi non faremmo niente, è proprio grazie a loro che siamo un’eccellenza mondiale.

Noi come nautica senza il mare non faremmo proprio niente e siccome viviamo anche in un momento positivo, perché siamo stati uno dei pochi settori che non è stato colpito dal covid perché abbiamo avuto il fermo dei cantieri solo per un mese e mezzo, ma poi cosa è successo dopo quel covid? Che le imbarcazioni, tutte, piccole e grosse, sono state prese dagli armatori come il mezzo sicuro dove trascorrere le vacanze con la propria famiglia, con i propri cari e quindi da due anni a questa parte abbiamo avuto un boom che non avevamo da prima del 2008. Ma con questo, visto che c’è proprio uno spirito di positività nel nostro settore, vorremmo essere partecipi per fare qualcosa che serva a tutto il sistema.

Quello che diceva Serra dei porti è vero, a noi mancano le infrastrutture, quando si ragiona con l’amministrazione pubblica alcune cose non si capiscono. Noi siamo a Viareggio e abbiamo il problema dell’insabbiamento dell’imboccatura dei porti: produciamo megayacht che non possono uscire dal porto. Questa è la realtà, quindi è vero: ci vorrebbe più un dialogo fra il pubblico e il privato.

Si parlava anche di investimenti da fare nel pubblico, io penso che se si porta la cantieristica sui tavoli, abbiamo temi importanti e siamo pronti per farlo.

Un’ultima cosa per ricollegarmi prima a quello che diceva la Marina Militare, noi come famiglia siamo anche produttori col marchio FB di imbarcazioni per la Guardia di Finanza e qui volevo dire a favore dei corpi armati che stanno facendo delle imbarcazioni ibride. Noi proprio sotto pandemia abbiamo consegnato una vedetta ibrida per la laguna di Venezia, vedetta che ha funzionato benissimo e a giorni dobbiamo firmare il contratto di riordino per altre 20 vedette che verranno distribuite su tutto il territorio costiero e magari utilizzate nei parchi marini. Quindi anche le forze armate si stanno organizzando con una sensibilità diversa per pattugliare il mare anche loro in maniera ecologica.”