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ECONOMIA DEL MARE – MID. MED SHIPPING & ENERGY FORUM : Gian Carlo Poddighe vicepresidente del Cesmar e Ferdinando Cazzini, professore dell’Università degli Studi di Pavia

Del 1 Luglio 2022
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Ripartire da ciò che è già disponibile, il gas naturale, per rendere la Sicilia non solo centrale, ma un elemento determinante di successo per l’Italia e l’Europa nel settore energetico. E’ quanto affermato da Gian Carlo Poddighe vicepresidente del Cesmar, durante il suo intervento assieme a Ferdinando Cazzini, professore dell’Università degli Studi di Pavia. «Con la Sicilia si può passare dall’ambientalismo velleitario a quello vero, sostenibile, è un hub il cui riconoscimento deve essere consolidato e difeso di fronte alla concorrenza dei paesi vicini» ha sottolineato Poddighe, di fronte ai dati sul potenziale fossile dell’isola presentati da Cazzini. Oltre 160 milioni di metri cubici di gas prodotti attualmente, ma soprattutto le riserve nelle aree di Gela ed Enna, con tassi incredibili di successo nelle esplorazioni dei giacimenti e un totale potenziale tra i 10 e i 20-25 miliardi di metri cubici. «Il gas per la Sicilia è e rimarrà un protagonista, anche nelle ipotesi più stringenti, almeno per altri 40 anni – ha affermato Poddighe – serve una transizione ordinata ed efficace, con un orizzonte temporale che sia sufficiente e duttile per garantire una crescita e una centralità che la Sicilia non ha mai avuto. Il Pnrr va sfruttato per generare innovazione, per non non tornare all’assistenzialismo o nella trappola dello scontro Nord-Sud Italia. E, in un’area già capofila nella produzione di tali fonti a livello nazionale, servono 82 miliardi di investimenti su eolico e solare: la Sicilia può essere l’ancora di salvezza per l’intero sistema energetico italiano ed europeo».