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Economia del Mare – Progetto Mare :la presentazione del rapporto delle proposte, le analisi e gli approfondimenti sull’economia del mare, riunisce a Roma il sistema Confindustriale.

I vertici di Confindustria Nautica pongono le tematiche della filiera al centro dei dibattito. 

Del 13 Maggio 2022

Roma 13 maggio: l’Economia del mare in tutte le sue declinazioni: dinamiche, tendenze, riforme, governance, mobilità e sostenibilità, turismo nautico, autonomia nazionale ed europea, prospettive di sviluppo. Questi i principali temi dell’evento di Confindustria trattati a Roma giovedì 12 e venerdì 13 concluso con un intervento del Presidente Bonomi. Nel corso dell’evento è stato presentato Progetto Mare, il rapporto strategico delle proposte, le analisi e gli approfondimenti sul tema dell’economia del mare del sistema Confindustria.

Presenti all’evento i vertici di tutte le rappresentanze del cluster marittimo-portuale di Confindustria:  Confitarma, Assonave, Confindustria Nautica, Federpesca, Federtrasporto, Assiterminal, Assomarinas, Unem, Federchimica – Assogasliquidi, Anita, Unione Industriali di Napoli, Assolombarda e Confindustria Lombardia.

Per Confindustria Nautica hanno partecipato all’evento il presidente Saverio Cecchi, il past president Anton Francesco Albertoni, il vice presidente Andrea RazetoRoberto Perocchio presidente di settore turismo nautico, porti e servizi dedicati, il Direttore Generale Marina Stella, il responsabile dell’Ufficio Studi Stefano Pagani Isnardi e Roberto Neglia, responsabile delle relazioni istituzionali dell’associazione.

Gli argomenti sul tavolo stati discussi e approfonditi da un autorevole parterre di protagonisti del settore direttamente coinvolti a vario titolo sulle diverse tematiche del convegno moderato dal giornalista David Parenzo. Sul palco si sono alternati in presenza e in teleconferenza l’On. Pina Picierno, Vice Presidente del Parlamento Europeo, Giuseppe Mele, direttore dell’aera di coesione territoriale e Infrastrutture di Confindustria, Enrico Giovannini Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili.  

Nella corso della tavola rotonda sul tema governance e riforme, infrastrutture e intermodalità, seguita all’intervento del Ministro Giovannini, hanno preso la parola tra gli altri Mario Mattioli presidente di Confitarma, Luca Becce presidente di Assiterminal – Federazione del Mare e  Anton Francesco Albertoni past president di Confindustria nautica e vice presidente della Federazione del Mare.

Centrali nell’intervento di Albertoni sono stati i temi più caldi per il settore del diporto, primo fra tutti la necessità del regolamento di attuazione del Codice della nautica da Diporto e la necessità di una drastica riduzione dell’impatto burocratico sul settore, cantieristica e utenza privata, causa diretta della cancellazione di 2.000 unità all’anno dal nostro registro di bandiera. Albertoni ha proseguito sottolineando l’importanza una riforma del demanio dedicata alla portualità turistica e non derivata dalla Direttiva Bolkestein che è scritta per i servizi pubblici ed esclude espressamente i porti.

Il suo intervento si è concluso portando all’attenzione del dibattito l’urgenza del rafforzamento immediato della Direzione del trasporto marittimo del MIMS per garantire  le tempestive e necessarie decisioni di politica industriale, sottolineando che la proposta del Ministero del Mare deve eventualmente nascere come un’iniziativa che possa unire le competenze e semplificare e non creare un ulteriore ministero che frazioni e rallenti l’attuazione di regolamenti. 

Il vice presidente di Confindustria Nautica Andrea Razeto è intervenuto sui temi della Nautica 4.0 e del posizionamento strategico del Salone Nautico di Genova.

“La barca costituisce un insieme dei tanti elementi del Made in Italy, del bello e ben fatto. Una delle componenti più importanti è quella dell’innovazione, attraverso l’utilizzo di materiali innovativi e legati alla sostenibilità. La clientela oggi è molto più esigente e chiede imbarcazioni che siano sempre più tecnologiche. Ciò che penalizza il nostro settore è il fatto che la nostra è un’industria piccola, ed è più difficile fare investimenti su questi numeri. Di conseguenza la transizione ecologica passa dall’ottimizzazione di quello che già abbiamo. Così avviene per i motori, più ecologici: abbiamo la combinazione di diesel ed elettrico e già 15 anni fa un nostro cantiere aveva presentato un’imbarcazione full electric.

In questo scenario Salone Nautico di Genova è uno strumento strategico di politica industriale e di internazionalizzazione per le nostre aziende e va valorizzato sempre di più. È l’evento di settore più importante del Mediteranno, con i maggiori spazi espositivi in acqua. Inoltre è in corso una trasformazione del quartiere espositivo, grazie anche agli investimenti pubblico-privati, nell’ambito del progetto di Renzo Piano per il Waterfront genovese.

Nel 2023 avremo un Salone completamente rinnovato. I contributi ricevuti, seppur esigui, rischiano di essere polverizzati; andrebbe sostenuta la denominazione internazionale del Salone Nautico in maniera ancora più importante, ottimizzando le risorse disponibili senza polverizzarle per eventi locali. Nel 2007/2008 avevamo il 50% del valore assoluto di export.

Adesso l’export è cresciuto ed è pari all’76%. Su questi numeri, il Salone Nautico ha giocato un ruolo importante. Mancano – ha concluso Razeto – , delle politiche che incentivino gli italiani all’acquisto di barche. Siamo al centro del Mediterraneo, possiamo essere ancora più attrattivi anche verso la clientela straniera.”

Roberto Perocchio, presidente di Assosmarinas e del settore turismo nautico, porti e servizi di Confindustria Nautica ha fotografato lo stato di un settore che ha sofferto a lungo e non soltanto a causa della pandemia: “Il settore delle imprese portuali turistiche ha vissuto 10 anni di tempesta perfetta, iniziata nel 2008 con la crisi globale e finanziaria, seguita poi dal contenzioso sui canoni demaniali; l’IMU sui porti turistici, la tassa Monti che ha distrutto un mercato già indebolito, un declino della classe media che era quella che riempiva i porti turistici.

Il contratto di ormeggio a lungo termine, diventato non più praticabile, era necessario al porto turistico per finanziarsi. La conseguenza è stata una raffica di fallimenti, una catastrofe dalla quale si esce in parte grazie al Progetto Mare per incentivare la riqualificazione dei porti turistici esistenti.

Assomarinas, come Associazione, aiuta i colleghi in difficoltà e che hanno avuto momenti di sollievo solamente in questi ultimi due anni di Covid, che ha incentivato le persone ad avvicinarsi alla nautica. È un settore che può esprimere ancora qualcosa, in relazione alle condizioni economiche e sociali esistenti.”

In conclusione dei lavori, il saluto del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi che, nel corso del suo intervento, ha sottolineato: “Come Confindustria portiamo a casa il grande valore della collaborazione di tutti coloro che hanno contributo al ‘Progetto Mare’ e oggi non abbiamo attraccato ma salpato in direzione mare. Come abbiamo chiesto alla politica un coordinamento, dobbiamo essere i primi a realizzarlo, penso che Confindustria si dovrà dotare di una Direzione mare”.