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Economia del mare : SEASTAR porta la digitalizzazione sott’acqua per un’acquacoltura sostenibile

Il progetto SEASTAR (SurvEillance of Aquaculture farmS with neTworks of underwater sensori) finanziato dall'UE è precisamente una di quelle idee innovative con il potenziale per cambiare il modo in cui funziona il settore dell'acquacoltura.

Del 4 Luglio 2022
Visiva Seastar

La comunicazione recentemente pubblicata sulla governance internazionale degli oceani traccia il percorso delle politiche oceaniche dell’UE per gli anni a venire. Tra le politiche chiave, c’è una serie di impegni dell’UE a sostegno dell’innovazione, della sostenibilità e della competitività del settore dell’acquacoltura.

Questi impegni esistono per una buona ragione: l’acquacoltura è uno dei settori dell’industria alimentare più importanti in Europa e contribuisce in modo fondamentale alla sicurezza alimentare.

Tuttavia, esistono ancora molti ostacoli all’espansione del settore dell’acquacoltura, che l’UE sta cercando di superare, sia a livello politico che tecnologico, sostenendo idee innovative e digitalizzazione.

Il progetto SEASTAR (SurvEillance of Aquaculture farmS with neTworks of underwater sensori) finanziato dall’UE è precisamente una di quelle idee innovative con il potenziale per cambiare il modo in cui funziona il settore dell’acquacoltura.

SEASTAR (costituita da WSense srl, WSense AS, Leroy Seafood Group e l’Università di Bergen) affronta la mancanza di una piena digitalizzazione nel settore, che costringe gli operatori dell’acquacoltura a svolgere attività quotidiane e attività di monitoraggio manualmente o con costosi interventi in loco . SEASTAR svolge gli stessi compiti sfruttando l’innovativa Internet of Underwater Things Technologies e integrandole con sensori indossabili miniaturizzati da posizionare sui pesci. Il sistema risultante fornisce un’innovativa infrastruttura di monitoraggio wireless subacquea che, per la prima volta, consentirà agli allevatori di pesci di monitorare la salute dei pesci da remoto, in tempo reale, e di raccogliere dati rilevanti (qualità dell’acqua e integrità strutturale della gabbia) per un’accurata valutazione del rischio , previsione e gestione.

L’architettura del sistema realizzato da SEASTAR si basa su 4 pilastri: W-Node, W-Gateway, W-Cloud e W-Pico.

W-Node è il nodo sensore subacqueo, connesso a sensori e attuatori: riceve i dati, li comprime e li trasmette attraverso le nostre reti mesh wireless subacquee a un gateway. Il W-Node è progettato per integrare facilmente un’ampia gamma di sensori che misurano, ad esempio, la qualità dell’acqua, il rumore e l’integrità strutturale.

Il W-Gateway è il dispositivo che traduce i segnali subacquei in informazioni e li invia a un centro di controllo remoto o alla piattaforma software W-Cloud. Il W-Gateway è anche un edge computer, supporta l’elaborazione del segnale e algoritmi di apprendimento automatico ed è un componente che può implementare il gemello digitale dell’acquacoltura.

La piattaforma software W-Cloud consente di archiviare, analizzare e visualizzare i dati in tempo reale. La piattaforma consente inoltre di inviare comandi tramite W-Gateway a un nodo o a un insieme di nodi.

W-Pico, il cui mercato è pronto. la versione completamente industrializzata è prevista per il terzo trimestre del 2023 è il più piccolo modem esistente (1 cm per 5 cm), con una scheda di rilevamento integrata per il benessere dei pesci e il monitoraggio dell’attività dei pesci in tempo reale (posizione e profondità dei pesci, attività dei pesci).

Il controllo su vaste aree è assicurato dalla comunicazione wireless mesh che assicura lo scambio di informazioni a grandi distanze, mentre il controllo di precisione degli asset avviene tramite una soluzione GPS subacquea. Tutti i componenti sono stati progettati per essere a bassissima potenza e per durare per anni. 

La project leader Claudia Petrioli [vedi la sua intervista all’EMD2022 di Ravenna ] commenta:

In SEASTAR abbiamo sviluppato un’innovativa infrastruttura di monitoraggio wireless subacquea che, per la prima volta, consente agli allevatori di pesci di monitorare la salute dei pesci da remoto, in tempo reale, e di raccogliere dati rilevanti (qualità dell’acqua e integrità strutturale della gabbia) per un’accurata valutazione del rischio , previsione e gestione. Il nostro obiettivo è stato quello di rendere l’acquacoltura più competitiva, come settore chiave per fornire cibo a un genere umano in crescita, e allo stesso tempo sostenibile.

Il sistema SEASTAR è ormai maturo, essendo stato sperimentato per oltre sei mesi in Italia e Norvegia, inclusa la valutazione da parte di scienziati di terze parti. Inoltre il progetto ha contribuito alla definizione dello standard AquaCloud 2.0 e alla sua piena implementazione, consentendo l’integrazione dei dati dei sensori di diversi allevamenti e produttori di sensori nel sistema di monitoraggio.

Il principale sviluppatore tecnologico, il gruppo WSense, è stato in grado di sviluppare un business plan per sfruttare i risultati del progetto che ha attirato 2,5 milioni di euro di investimenti privati ​​in un round chiuso proprio alla fine del progetto. Wsense ha anche sviluppato un piano di sfruttamento per portare le tecnologie su scala globale, aprendo un nuovo round per portare l’azienda al livello successivo. Il round è stato lanciato in occasione del Blue Invest day in cui WSense ha ottenuto il Blue Invest Award 2022, categoria Ocean Observation.

Questo progetto potenzialmente rivoluzionario non solo porta evidenti vantaggi al settore industriale, ma integra molte delle priorità politiche riaffermate nella comunicazione internazionale sulla governance degli oceani, oltre a quelle specifiche dell’acquacoltura, del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork. Le tecnologie Internet of Underwater Things forniscono sistemi di monitoraggio che supportano le regioni europee nella definizione delle migliori aree per l’acquacoltura e le energie rinnovabili offshore, in linea con la direttiva sulla pianificazione dello spazio marittimo. Alla fine, forniscono anche la conoscenza degli oceani, che è un fattore abilitante per il Digital Twin of the Oceans.