di Angela Iantosca
Ha lavorato per trenta anni in mare ed ora è Commissario Straordinario dell’Ente per Parchi Marini Regionali della Calabria. È il dottor Raffaele Greco, con il quale abbiamo parlato dell’Ente, della Calabria, degli obiettivi, dei progetti in essere e anche della necessità di una strategia condivisa, tra mare e montagna, in una terra come quella calabrese, ricca di microclimi diversi e di straordinarie risorse naturali, per lo più montuosa, anche se bagnata su ogni lato dal mare.
Cominciamo dall’Ente: cosa è?
“L’Ente per i Parchi Marini Regionali della Calabria (EPMR) è un organo strumentale della Regione Calabria, istituito ufficialmente il 28 dicembre 2016 con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 195, ai sensi della Legge Regionale n. 24 del 16 maggio 2013. Questo ente rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio marino-costiero della Calabria. In Italia, non credo ci siano casi analoghi perché si tratta di un Ente che racchiude in sé più parchi”.
L’EPMR nasce, infatti dall’accorpamento di cinque Parchi Marini Regionali preesistenti:
• Parco Marino Regionale “Riviera dei Cedri”
• Parco Marino Regionale “Baia di Soverato”
• Parco Marino Regionale “Costa dei Gelsomini”
• Parco Marino Regionale “Scogli di Isca”
• Parco Marino Regionale “Fondali di Capocozzo – S. Irene Vibo Marina – Pizzo – Capo
Vaticano – Tropea”.
Ai quali, a partire dal 2022, si è aggiunto anche il Parco Marino Regionale “Secca di Amendolara”, istituito con la L.R. n° 46 del 16 dicembre 2022.
Inoltre, con deliberazione della Giunta Regionale, n. 378 del 10.08.2018, l’EPMR, è stato individuato quale Soggetto Gestore di ventotto Zone Speciali di Conservazione “ZSC” (Direttiva 92/43/CEE) marino-costiere.
“Tre parchi marini sono sullo Jonio e tre sul Tirreno. L’Ente oggi, considerando anche le 28 ZSC comprendendo certamente le aree marine più preziose dal punto di vista paesaggistico, naturalistico e biologico della regione. Quella dell’Ente è una storia travagliata, anche da un punto di vista economico, perché le risorse che si hanno a disposizione sono limitate, rispetto alle sue finalità istituzionali e alla conseguente mole di lavoro. Comunque, l’Ufficio del Commissario è stato istituito nel 2017 e, ancora ad oggi, l’Ente non dispone di quella che una volta veniva definita la “pianta organica” (oggi Piano del fabbisogno del personale) e continua ad essere gestito dal Commissario straordinario, ruolo che io ricopro da maggio 2023”.
Quali gli obiettivi e le finalità?
“L’EPMR ha come finalità principale la gestione delle aree marine protette, con un’attenzione particolare alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali, e alla promozione di uno sviluppo sostenibile del territorio costiero calabrese. Tra i principali obiettivi si annoverano: la tutela della biodiversità, che consiste nella protezione degli habitat e delle specie marine, inclusi il monitoraggio dei nidi di tartaruga marina Caretta caretta e la salvaguardia della Posidonia oceanica. Inoltre, lo sviluppo economico sostenibile, cioè l’ente promuove un turismo sostenibile e la crescita socio-economica delle comunità locali, bilanciando le esigenze dell’ecosistema con le attività economiche. Infine, la promozione della ricerca scientifica. A tal proposito l’Ente collabora con istituzioni di ricerca, come la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, il CNR, l’ISPRA, le Università della Calabria e Messina, l’Università La Sapienza di Roma, con l’obiettivo di sviluppare progetti integrati che promuovano un turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente e per acquisire le fondamentali conoscenze, del sistema ambientale e territoriale delle aree protette, al fine di redigerne i Piani e i Regolamenti”.
Quali attività avete realizzato sino ad ora?
“Appena ho ricevuto l’incarico, innanzitutto, abbiamo completato i Piani di Gestione dei 28 ex SIC, marini e costieri, che l’Ente ha in affidamento. Poi abbiamo proceduto alla delimitazione delle aree dei Parchi marini regionali, con l’impiego di boe in mare e pali di segnalazione a terra, per rendere visibili i confini delle aree protette, anche per consentirne una più efficace tutela e vigilanza. Inoltre, ci siamo concentrati sulla conservazione dell’ippocampo nell’area della Baia di Soverato, dove è stata installata una boa di monitoraggio per raccogliere dati ambientali e visuali sul suo habitat. Questa boa, dotata di pannelli fotovoltaici e sistemi di monitoraggio video e multiparametrico, permette di misurare i parametri chimico-fisici delle acque e di monitorare lo stato di conservazione delle aree vegetate, oltre a osservare il passaggio delle specie animali.
Allo stesso tempo, ci siamo preoccupati di rendere effettiva l’articolazione periferica dell’Ente, avviando l’apertura e l’attivazione delle sedi operative nei 6 parchi marini. Ciò, nella consapevolezza che l’Ente, per poter svolgere al meglio i suoi compiti istituzionali, di tutela e promozione delle risorse delle aree protette, non poteva continuare a rimanere solo dentro la Cittadella Regionale, a Germaneto di Catanzaro”.
L’anno scorso l’apertura delle sedi ad Amendolara, per il Parco “Secca di Amendolara”, e a Praia a Mare, per il Parco “Riviera dei Cedri”.
“Entro la fine di quest’anno completeremo l’apertura delle sedi negli altri Parchi e realizzeremo la sede operativa dell’Ente presso l’Ex Tonnara di Bivona, a Vibo Valentia, appositamente ristrutturata dal Comune con un finanziamento del vecchio POR. Le altre sedi saranno aperte a Brancaleone, per il parco “Costa dei Gelsomini”, dove il Comune sta appositamente ristrutturando un immobile confiscato alla mafia, a Soverato, per il Parco Marino “Baia di Soverato”, nei locali adiacenti la Lega Navale e a Belmonte, per il Parco Marino “Scogli di Isca”. In pratica, presso la Cittadella Regionale, a Germaneto, rimarrà solo la sede legale dell’Ente”.
State realizzando, inoltre, campi di ormeggio.
“Sì, per l’ancoraggio delle imbarcazioni e per le immersioni subacquee, in tutti i parchi marini e nelle principali ZSC, che saranno operativi entro la prossima estate, nell’ambito di un accordo con ISPRA, con l’impiego di fondi del PNRR, volto a proteggere habitat sensibili, come la Posidonia oceanica, riducendo l’impatto dell’ancoraggio selvaggio. Parallelamente, ci occupiamo del monitoraggio dei nidi di tartaruga Caretta caretta, in collaborazione con l’Associazione Onlus Caretta Calabria Conservation, e della tutela della Posidonia, attraverso un progetto PNRR-CNR, in partenariato con l’Università della Calabria e l’Università di Messina”.
E per quanto riguarda il futuro?
“Una volta completate queste attività, ci siamo dedicati alla pianificazione per il futuro. In particolare, stiamo lavorando al miglioramento della fruizione delle risorse naturalistiche e culturali dei parchi, prevedendo l’installazione di segnaletica stradale e cartellonistica informativa.
Inoltre, intendiamo lavorare per conseguire la Carta Europea del Turismo Sostenibile per i Parchi Marini, poiché crediamo che la valorizzazione dei parchi debba passare attraverso la “sostenibilità di alcuni usi produttivi”. La nostra regione, con il suo territorio per oltre il 90% collinare e montuoso, rappresenta una sorta di bacino che si riversa direttamente in mare. Questo ci permette di creare un’offerta turistica integrata, che unisca le risorse marine dei parchi con itinerari ambientali, che valorizzino le risorse montane e culturali. La nostra visione è che i parchi diventino attrattori di un turismo sostenibile che sfrutti le caratteristiche uniche della Calabria.
La Calabria, con il suo ricco patrimonio archeologico e artistico, la sua storia ultramillenaria, offre opportunità significative per sviluppare un turismo sostenibile che superi il turismo balneare, che riteniamo, soprattutto in alcune zone, abbia raggiunto i limiti di sopportazione dei nostri ecosistemi. In tal senso, stiamo lavorando all’implementazione della rete regionale di sentieri ciclopedonali e avviando un progetto, in linea con il Piano di Azione 2021-2027 “Biodiversità ed Aree Protette”, per migliorare l’accessibilità e la fruibilità delle risorse naturali e culturali nei Parchi Marini Regionali e nelle Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Questo progetto include la realizzazione di nuovi sentieri ciclo-pedonali e l’adeguamento delle strutture di accoglienza, con l’obiettivo di garantire sostenibilità e inclusione per persone con disabilità. I sentieri saranno collegati con le principali ciclovie e reti sentieristiche regionali, migliorando la mobilità sostenibile in tutta la Calabria. Le ZSC coinvolte comprendono il Parco Marino “Costa degli Dei”, il Parco Marino “Baia di Soverato” e altre aree di interesse come le Dune dell’Angitola e la Palude di Imbutillo. Questi interventi non solo favoriranno la scoperta ecologica del territorio, ma contribuiranno anche alla valorizzazione socio-economica compatibile con la protezione degli habitat naturali. Inoltre, stiamo lavorando alla redazione dei Piani e dei Regolamenti dei Parchi Marini per garantire una gestione sostenibile e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali.
Ovviamente, tutto ciò, con un’interlocuzione continua con le associazioni di cittadini che, a vario titolo si occupano della tutela dell’ambiente, i sindaci e i vari rappresentanti dei Comuni coinvolti nelle aree protette, le associanti produttive, in particolare degli operatori della pesca, dei servizi balneari, etc”.
in conclusione, poi, l’annuncio dell’installazione delle opere del Museo Subacqueo “Atlantide”.
“Per concludere, sono particolarmente lieto di annunciare il completamento dell’installazione delle opere del Museo Subacqueo “Atlantide”, situato nel Parco Marino Riviera dei Cedri, precisamente nell’area protetta dell’Isola di Cirella (Diamante). Questo progetto, ideato dall’artista Francesco Minuti, promosso e sostenuto dall’Ente, rappresenta un equilibrio unico tra arte e ambiente, con l’obiettivo di integrarsi armoniosamente con l’ecosistema marino circostante”.
Che tipo di supporto economico avete?
“Da un punto di vista economico, la Regione ci dà un contributo annuo di 180mila euro per i primi 5 parchi, a cui si sono aggiunti 100mila euro, da quando è stato inserito il Parco “Secca di Amendolara”. Inoltre, a partire dal 2022, l’Ente riceve dalla Regione un ulteriore contributo, di circa 400 mila euro, attraverso la L.R. N.5/2021.
Entrate c.d. correnti certamente modeste, comunque non adeguate alle finalità istituzionali dell’Ente e al suo Programma di attività. Ciò, pur sottolineando l’attenzione e l’impegno del Presidente, Roberto Occhiuto, che condivide l’impostazione del nostro lavoro e la considerazione che i parchi marini, rappresentino un asset decisivo all’interno dell’importante capitale naturale della Calabria”.
Recentemente Legambiente ha presentato il Report Mare Monstrum secondo il quale nel 2023 c’è stata una impennata di reati ai danni delle coste e del mare italiano: in Calabria se ne contano circa 2300. che fare?
“Sicuramente la redazione e l’applicazione dei Piani e dei Regolamenti dei Parchi marini potrà contribuire ad uno sviluppo più ordinato e armonico delle aree costiere, a partire dal contrasto agli eco-reati e alle costruzioni abusive, per cui la Calabria vanta questi tristi primati. Ciò, ovviamente, con il concorso delle amministrazioni comunali, delle altre Istituzioni e delle associazioni dei cittadini”.
Ma chiudiamo con delle buone notizie.
“Intanto possiamo dire che, sia questa che la precedente, sono state annate straordinarie per la deposizione di uova della tartaruga Caretta Caretta, non solo nell’area del “Parco della Costa dei Gelsomini”, nella provincia di Reggio Calabria (certamente l’area storicamente più significativa), ma in tantissimi siti dell’intera costa calabrese. In tal senso, come dicevo prima, abbiamo stretto un accordo con l’Associazione Onlus Caretta Calabria Conservation per mappare i siti di deposizione delle uova, i tempi di dischiusa, etc. e sono curioso, dopo l’autunno, di vedere i dati di quest’anno”.
“Più in generale – continua il Dottor Greco -, poi, la vera buona notizia, che mi sento di dare, è che l’esigenza di tutelare le nostre risorse, viene percepita da un numero sempre maggiore di cittadini calabresi, che orami sono consapevoli che le risorse ambientali non sono illimitate e che vanno attentamente tutelate. Si tratta di un’acquisizione culturale importante, che prima apparteneva probabilmente solo ad una élite sociale, ad alcune associazioni ambientaliste. Mentre oggi, ad esempio, occorre sottolineare che anche categorie produttive, come gli operatori della piccola pesca artigianale, hanno compreso che la tutela ambientale delle aree costiere, cosiddette di nursery, è sempre più importante, anche per la sopravvivenza del loro lavoro”.