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Il messaggio all’Assemblea di Confitarma dell’Arcivescovo Matteo Maria Card. Zuppi

"Prendiamo il largo e navighiamo in un clima internazionale di fecondi rapporti e relazioni, rinnovando e facendo riemergere quelle radici storico-culturali che fanno del mare uno spazio di civiltà e non di scontro"

Del 2 Novembre 2023

Caro Presidente Mattioli e cari intervenuti, sono lieto di portare il mio saluto alla vostra prima Assemblea pubblica, dopo gli anni di pandemia, nel centoventiduesimo anniversario della costituzione della vostra Confederazione. Avrei voluto essere presente in mezzo a voi, ma gli impegni legati ai lavori dell’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi in Vaticano non me lo consentono. Il mare è luogo di grandi opportunità e di grandi sfide; ponte tra i popoli e le culture, ma anche muro di separazione, a volte, insuperabile. Penso, innanzitutto, alle tragedie che si consumano vicino a noi, nel Mar Mediterraneo che, invece di essere Mare Nostrum, diventa, spesso, luogo di sofferenza e di perdita della vita. Il mare, come voi spesso ricordate, deve diventare sempre più luogo che unisce, spazio di trasporti, di scambi, di aiuto, di accoglienza. Con il vostro lavoro voi contribuite a colmare le distanze, anche all’interno del nostro stesso Paese, creando continuità tra il nostro patrimonio insulare e la terra ferma. Il mare deve essere luogo di incontro e via sicura per portare aiuto a chi è nel bisogno, a chi fugge da povertà, carestia e guerre e a quelle popolazioni che, proprio in queste ore, stanno vivendo sotto l’incubo di calamità, bombardamenti e atrocità che feriscono l’intera umanità. Siamo in un tempo di tante navigazioni ed esplorazioni. Permettetemi di ricordare anche la navigazione digitale, che sta cambiando le nostre abitudini, i nostri comportamenti e modi di pensare e agire, specie dei giovani. Speriamo, come voi ci insegnate nel vostro quotidiano impegno, di non navigare solo a vista… Prendiamo il largo e navighiamo in un clima internazionale di fecondi rapporti e relazioni, rinnovando e facendo riemergere quelle radici storico-culturali che fanno del mare uno spazio di civiltà e non di scontro. Siete, in qualche modo, anche voi ambasciatori, non solo della marittimità, ma della pace. Vi auguro un buon lavoro. Siate dunque, con il vostro servizio, navigatori di pace, trasportatori di beni e di persone, nella consapevolezza che approvvigionare, unire e collegare sono un servizio fondamentale per portare avanti la speranza in un mondo migliore per tutti”.

Arcivescovo Matteo Maria Card. Zuppi, Presidente della CEI