Riportiamo di seguito la lettera che Giorgia Meloni ha fatto pervenire al Blue Forum di Gaeta, il Summit al quale era stata invitata, per ringraziare tutti del grande impegno e per dare un segno della sua presenza resa impossibile dai numerosi impegni istituzionali di queste giornate.
“Buongiorno a tutti.
Grazie per l’invito. Purtroppo i tanti impegni di questi giorni non mi hanno permesso di partecipare ma ci tenevo comunque ad essere presente con questo indirizzo di saluto.
Ringrazio la Camera di Commercio di Frosinone e Latina che ha voluto rinnovare anche quest’anno queste importanti giornate di confronto, insieme ad Informare e all’Osservatorio Nazionale che ogni anno produce l’interessantissimo rapporto sull’Economia del Mare.
“Italia Nazione di mare”, il titolo del vostro summit, rappresenta una realtà che anche il Governo ha voluto valorizzare, innanzitutto restituendo centralità all’Economia del Mare, istituendo finalmente dopo trent’anni un Ministero ad hoc, non più soltanto dedicato alla Marina mercantile ma a tutte le filiere che animano il nostro petrolio blu.
E permettetemi di ringraziare anche il Ministro del Mare e della protezione civile Nello Musumeci, insieme a tutti gli altri esponenti del governo che sono intervenuti.
Quella di istituire il Ministero del Mare non è stata una scelta simbolica ma una precisa volontà politica che riconosce nell’economia del mare un prezioso volano per l’intera nazione ed un’importante opportunità di crescita, in particolare per il Mezzogiorno.
Per lungo tempo, infatti, non siamo stati abbastanza consapevoli dell’importanza del lavoro che si sviluppa intorno al Mare: un’economia che rappresenta direttamente il 9% del PIL, vale oltre 150 miliardi di euro e attorno a cui ruotano enormi interessi economici, politici e geostrategici per la nostra Nazione.
Per anni è parso che non ci rendessimo conto di quanto l’Italia sia a tutti gli effetti una Nazione marittima e, direi di più, marinara.
Questa considerazione ci impone di dover investire sempre più sulle otto filiere che caratterizzano l’economia del mare.
La filiera Ittica, che dobbiamo preservare da alcune rigidità nelle norme comunitarie e soprattutto da attività di pirateria compiute nei nostri mari da imbarcazioni non autorizzate spesso di provenienza asiatica.
La Cantieristica e la nautica che rappresentano una vera eccellenza nazionale.
La Movimentazione di Merci e Passeggeri I Servizi di Alloggio e Ristorazione.
La Ricerca e lo sviluppo nel campo delle biotecnologie marine e delle scienze naturali e della Tutela ambientale.
Le attività turistiche così come quelle Sportive e Ricreative, attività connesse al turismo nel campo dello sport e del divertimento come porticcioli turistici, tour operator, guide e accompagnatori turistici, parchi tematici, stabilimenti balneari che sono un bene il cui valore aggiunto vogliamo tutelare.
Lo faremo sostenendo tutti questi settori che ruotano attorno alla blue economy, implementando la digitalizzazione delle infrastrutture portuali e sfruttando le grandi opportunità che il Mare ci fornisce, a partire dalle ricerche subacquee che possono aiutarci anche a vincere la sfida della transizione ecologica, liberandoci dalla dipendenza da altre Nazioni per le terre rare di cui il Mediterraneo è ricco. Allo stesso modo continueremo a lavorare sulla produzione energetica di gas nazionale così come sulle rinnovabili, a partire dall’eolico offshore.
Il tutto però perseguendo sempre il giusto bilanciamento tra le esigenze economiche nazionali e la sostenibilità ambientale delle nostre acque, mettendo da parte ogni approccio ideologico.
Parlando di Mare, voglio anche ringraziare per il loro prezioso lavoro la Marina Militare, che presidia le nostre infrastrutture portuali ed energetiche, così come al Corpo delle Capitanerie di porto e alla Guardia Costiera, sempre più spesso impegnata a gestire l’immigrazione irregolare e le operazioni SAR in condizioni che spesso raggiungono l’eroismo.
Grazie al lavoro di tutti gli operatori del mare l’Italia saprà riscoprire la sua naturale vocazione di potenza regionale nel Mediterraneo, nel quale esercitiamo e sempre più dovremo esercitare un ruolo di centralità geopolitica, di stabilizzazione delle aree di crisi, di piattaforma per le forniture energetiche.
Da queste giornate, per cui ancora ci tengo a ringraziarvi, l’Italia ha tanto da imparare. Anche grazie al vostro lavoro, la nostra Nazione compie un importante passo avanti verso una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità in un ambito che troppo a lungo è stato sottovalutato.
Buona giornata e buon lavoro a tutti”.