Home > Ambiente, Cultura, Formazione > Intervento di Antonello Testa delegato Economia del Mare Informare – per la Gionata Nazionale del Mare

Intervento di Antonello Testa delegato Economia del Mare Informare – per la Gionata Nazionale del Mare

Ho scelto di essere qui con i giovani in questa importante Giornata Nazionale del Mare e sono particolarmente felice di essere qui e di potermi rivolgere alle nuove generazioni che vogliono dedicare la propria vita lavorativa al mare.

Del 11 Aprile 2022

“Ho scelto di essere qui con i giovani in questa importante Giornata Nazionale del Mare e sono particolarmente felice di essere qui e di potermi rivolgere alle nuove generazioni che vogliono dedicare la propria vita lavorativa al mare.

Ringrazio la Regione Lazio, Fiera di Roma e MAR, il Comune di Gaeta e la Fondazione Caboto che ci ospita.

L’Economia del Mare è un settore molto rilevante all’interno del panorama italiano ed europeo, sia in termini economici che occupazionali.

Secondo il IX rapporto nazionale curato da Unioncamere e Istituto Tagliacarne e promosso da Camera di Commercio Frosinone-Latina e Informare, sono 4,5 milioni i posti di lavoro diretti in Europa e più di 890.000 in Italia.

I dati ci dicono che l’Economia del Mare in Italia ha prodotto 47,5 miliardi di valore che hanno attivato, per l’effetto moltiplicativo, altri 89.4 miliardi di valore aggiunto, per un ammontare di ricchezza prodotta pari a 136,9 miliardi che rappresenta l’8,6% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale.

Sono numeri importanti, che fanno solo intravedere le enormi potenzialità di sviluppo.

Come Camera di Commercio di Frosinone-Latina e Azienda Speciale Informare abbiamo creduto 12 anni fa nella possibilità di costruire un’identità nuova dell’Economia del Mare, presentandola per quello che realmente è: un sistema integrato di settori e filiere.

L’Economia del Mare è: Shipping, trasporti e logistica, portualità turistica e commerciale, nautica, turismo costiero, pesca, attività ricreative, sport, cultura, formazione, ricerca e innovazione.

Ed è prima di tutto tutela dell’ambiente.

Oggi nessun settore economico può prescindere dall’individuazione e attuazione di nuove politiche di sviluppo che si muovano verso una transizione ecologica, digitale ed etica.

L’economia blu, come ha dimostrato il Blue Deal, può e deve contribuire a conseguire gli ambiziosi obiettivi che ci pone l’Unione Europea, affermando il proprio ruolo propulsore in termini di idee, innovazione, per stimolare una ripresa rapida e duratura e proteggere il nostro pianeta.

Per questo abbiamo voluto organizzare un evento internazionale, proprio qui, nel Golfo di Gaeta, dove dal 17 al 19 giugno si terrà il 1° Summit Blue Forum Italia Network.

L’evento coinvolgerà Ministri del Governo italiano, autorevoli rappresentanti delle istituzioni europee, i Presidenti nazionali delle principali associazioni, autorità militari, imprese e importanti realtà operanti in tutti i settori dell’Economia del Mare.

Il Summit vuole essere un punto di incontro, confronto e promozione intorno alle tematiche dell’Economia del Mare e in particolare della transizione ecologica e digitale da una Crescita Blu all’Economia del Mare Sostenibile.”

Intervento durante il Laboratorio sulla Blue Economy .

“Per ragionare sulle molteplici opportunità offerte in termini occupazionali dall’Economia del Mare, è importante partire dai numeri.

I dati ci dicono che crescono le occasioni di lavoro in quasi tutti i settori considerati.

La quota più rilevante di occupati della Blue economy risiede nel comparto che comprende i servizi di alloggio e ristorazione (il 38,3% del totale, pari ad oltre 342.000 unità), seguito dalla cantieristica (15,4% e oltre 137.000 occupati) e dalle attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (14,3% e oltre 128.000 occupati). Importante anche la filiera legata alla movimentazione di merci e passeggeri via mare che rappresenta più di 103.000 occupati pari all’11,6% del totale.

Ed è proprio il settore dello shipping a far registrare il maggior incremento in termini di valore aggiunto negli ultimi 5 anni rilevati con un + 23,6%.

In Italia la componente internazionale del trasporto marittimo è sempre rilevante, il valore degli scambi commerciali via mare dell’Italia nel 2020 è stato pari a 206,3 miliardi di euro.

Interessante anche il dato della filiera ittica, che, a fronte di una quota di valore aggiunto prodotto pari al 7,2% dell’economia del mare, fornisce lavoro all’11,6% della filiera blu. Analogamente le attività sportive e ricreative, producendo il 5,8% del complesso del valore aggiunto, rappresentano l’8,2% del totale dell’occupazione. 

Negli ultimi 5 anni di rilevazione, per quanto riguarda gli Occupati, il turismo mostra la crescita più rilevante, facendo registrare 15,3% nel comparto degli alberghi e dei ristoranti e un +12,9% per quello delle attività sportive.

Poco sotto la media del complesso della Blue economy, che cresce dell’8,5%, la performance positiva del trasporto marittimo pari al più 7,4%. 

Nella graduatoria regionale per quota di occupazione assorbita dalla Blue economy sul totale regionale, il Lazio è al quinto posto con il 5,3%. 

Se in termini assoluti è il sistema mare della provincia di Roma ad aver prodotto l’ammontare più rilevante del valore aggiunto aperta parentesi circa 7,5 miliardi di euro chiusa parentesi, grazie al lavoro di quasi 129.000 occupati. Al secondo posto Napoli con quasi 69.000 occupati. 

L’Economia del Mare è un settore che si dimostra ancora una volta vivo e in crescita, capace di quella resilienza che ci impongono le sfide globali e di dare un contributo fondamentale allo sviluppo occupazionale, culturale ed economico del nostro Paese e dell’Europa tutta.”