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L’Economia del Mare sia al centro della nuova Agenda politica dell’Italia

L'editoriale della direttrice di Economia del Mare Magazine Roberta Busatto

Del 20 Luglio 2022

Sono tante le cose che mi hanno colpito dell’intervista che ci ha concesso recentemente Francesca Santoro, specialista del Programma Ocean Literacy della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO. Ma su tutte è la coincidenza di alcune parole, chiare e inequivocabili, con un contesto politico così traballante e poco rassicurante.

L’Economia del Mare non è al centro dell’Agenda politica di questo Paese. Non è uno dei punti strategici su cui investire. La sua riconoscibilità, al di là e a partire dai numeri, non è ancora tale da fare in modo che entri a pieno titolo nei programmi dei partiti e del Parlamento.

Il tumulto istituzionale a cui stiamo assistendo, che segue quello sanitario, militare, economico e sociale può essere l’elemento di svolta.

Paradossalmente è proprio questo il momento, quello più caotico e duro, per cambiare.

In un Paese che deve ripartire, ricostruire una propria solidità e assumere la responsabilità di una visione, l’Economia del Mare ha lo spazio e tutto il diritto di dire la sua. Di esserci. Di contare.

E allora, oggi e non domani, tutti gli utenti del mare si uniscano in un’unica strada.

Oggi e non domani, ciascuno con i suoi strumenti ma insieme, con coraggio, lavori per questo unico obiettivo.

E qui ci ritroviamo con un secondo punto essenziale. Francesca Santoro ci ha raccontato che “i finanziamenti alla ricerca oceanografica a livello mondiale vanno dallo 0,7 al massimo del 4% del totale investito in ricerca scientifica”.

Una situazione inaccettabile in considerazione del ruolo del mare, non solo come risorsa economica e di sviluppo, ma come elemento essenziale per la nostra stessa esistenza.

Economia del Mare e sostenibilità d’ora in poi non possono che viaggiare insieme.

Ed è proprio questa unione che può rappresentare l’opportunità più grande.

Non possiamo più aspettare.

Roberta Busatto,
Direttrice responsabile