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Masiero: “Oggi il nostro impegno vada condensato nell’avanzare richieste al governo”

L'intervento del Presidente unico di Meridiana presidente Assonautica Venezia agli Stati Generali della Portualità Turistica

Del 18 Marzo 2024

Marino Masiero, Presidente unico di Meridiana presidente Assonautica Venezia è intervenuto il 20 febbraio agli Stati Generali della Portualità Turistica.

“In queste occasioni non so da che parte cominciare. Perché sono state affrontate a tutto tondo le problematiche della portualità turistica italiana.

Io credo che oggi il nostro impegno vada condensato nell’avanzare richieste al governo. Perché di questo si è parlato. Il ministro Musumeci ha detto dateci dei punti sui quali concentrarci.

Il primo di questi è la questione di una programmazione seria del numero di posti barca in Italia.

Ed è la dimensione aziendale che è una dimensione difficile. Si parlava di gap tra ricavi e costi che vanno via via nel tempo assottigliandosi che hanno portato al default di molti porti italiani e imprese.

Si parlava di sacrificio e passione, tema importante, senza passione non si fa successo, non fa impresa, non si affrontano gli ostacoli quotidiani di una normativa imponente che ci pone quotidianamente.

Abbiamo bisogno di più posti barca. Come? Le nostre imprese sono deboli perché sono piccole.

Pensiamo ad un piano Casa dei porti. Facciamo una normativa per arrivare in breve tempo al 30% dei posti barca, per rafforzare le imprese con un codice, una norma specifica, un insieme di azioni che possano rafforzare le piccole imprese.

Questione bancaria.

L’impresa nautica-turistica fa fatica ad avere accesso al credito. una questione importante relativa ad avere finanza agevolata e finanza ordinaria. Le banche fanno fatica a finanziare i porti turistici. Le nostre generazioni, io ho 60 anni, devono lasciare il passo ai giovani, ma abbiamo paura di lasciare il passo perché gli impegni che ci siamo presi noi i nostri figli non se li vogliono prendere.

Allora la tematica della lunghezza della concessione demaniale rispetto alla finanziabilità ordinaria e straordinaria, è una questione fondamentale.

Per andare a fare un ragionamento complessivo e diminuire i costi dobbiamo affrontare il tema che ci permette di dire che un porto turistico è funzione pubblica almeno laddove assolve ai problemi della sicurezza della navigazione e residenzialità delle forze di polizia del mare.

Noi non possiamo pensare che in montagna avviene una frana e lo stato pensa a ripristinare l’accessibilità e in mare le mareggiate, i fenomeni naturali insabbiano i porti e il costo del dragaggio ricade esclusivamente sull’impresa privata. Almeno dove il proto assolve a funzioni di carattere eminentemente pubblico.

Non ho mai visto un provato che si mette a fare la Caserma dei Carabinieri, tranne che nei porti turistici.

Altra questione dell’equità delle tariffe demaniali. Non è pensabile che in un paese moderno, civile, ci sia una tariffa demaniale uguale a Roccella Jonica e a La Spezia. perché si mettono in difficoltà il soggetto che opera laddove l’economia non lo permette. Si può chiedere lo stesso affitto a Milano o in un paesino? E’ un tema che va affrontato nella stanza dei bottoni.

Queste le questioni fondamentali.

Vorrei però riportare alcune questioni secondarie. Abbiamo bisogno di stabilizzare le maestranze duante il periodo invernale. Fare una tensostruttura nelle aree destinate a porto turistico non è possibile. Perché dopo tre mesi si incorre in sanzioni penali per questioni ambientali e del paesaggio. Questi tre mesi devono diventare 6. Altrimenti siamo costretti a licenziare le maestranze.

Questione accesso dei ragazzi alla portualità turistica.

Il mare è per tutti ma non tutti ci possono andare in barca. Almeno nei porti questa cosa sta cambiando.

Il tempo di recupero dei nostri investimenti, lunghezza concessioni demaniali. Abbiamo necessità di avere certezza del recupero degli investimenti”.