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Mattioli: “Fino ad ora l’Italia era stata vista come un Paese con 8mila chilometri di costi, non di coste”

Del 12 Giugno 2023

È necessario “rendere le cose semplici. Purtroppo la burocrazia è un problema che ci affligge in maniera significativa”. E’ quanto ha affermato Mario Mattioli, presidente di Confitarma, in una intervista fatta da Claudio Brachino per la rubrica Italpress Economy.

“Ci siamo resi conto – ha dichiarato durante l’intervista – che si usano dei metalinguaggi di settore per i quali ci capiamo in pochi. Quando devo spiegare che cosa è lo shipping uso una espressione che ha coniato la nostra associazione internazionale e che raggruppa l’85% delle navi nel mondo: “No shippping no shopping”. Senza la catena logistica alimentata dal trasporto via mare non avremmo la “globalizzazione”. Lo abbiamo visto durante la pandemia: il settore marittimo con la parte logistica, i lavoratori del mare sono stati definiti key-workers perché senza di loro non sarebbero arrivati i medicinali, il cibo. E’ un alimentatore importante. Bastano due numeri per comprenderlo: il 90% del totale delle merci scambiate nel mondo transita via mare, cioè 11miliardi di tonnellate. Questo 90% a livello economico rappresenta il 70% del valore mondiale delle transizioni”.

E a proposito di burocrazia: “E’ un problema molto italiano. Il problema ci affligge per una questione molto semplice. Il nostro è un mercato enorme e in concorrenza perfetta. Cosa significa? Che in tutte le parti del mondo abbiamo a che fare con navi che battendo bandiere diverse abbiamo a che fare con legislazioni sempre diverse, alcune più semplici della nostra. Da metà degli anni Ottanta abbiamo ottenuto dall’Europa la possibilità che i Paesi che fanno parte dell’Unione Europea potessero sgravare parte di questi costi alle società che mantenevano le bandiere europee. Questo anche perché è importante che ci sia una flotta di bandiere europee. Siamo un po’ carenti sulla bandiera italiana sulla burocrazia: abbiamo un codice del 1942. Abbiamo proposto come Confitarma, a costo zero, delle riforme che significa digitalizzare. Ma purtroppo quando in Italia si parla di sburocratizzazione si pensa che si vogliono allargare le maglie. Ma non è così”.

In merito al Ministero del Mare ha detto: “Avere ritrovato la parola mare nell’ambito de governo è una cosa straordinaria. Noi lo stiamo chiedendo da tempo. Riteniamo che l’Italia pur essendo un Paese marittimo bagnato da 8mila chilometri di coste era stato visto come 8mila km di costi aveva perso la sua vocazione marittima. Il fatto di avere il Ministro del mare è un’ottima notizia per tutti noi. Ovviamente nel momento in cui si fa un nuovo dicastero o lo si programma con anni di anticipo e all’interno si mettono le varie funzioni o si lancia un ministro del mare con un programma massiccio di lavoro, perché è stato varato questo comitato interministeriale e probabilmente nel giro di questa legislatura vedremo dei contenuti traslati dagli altri ministeri in questo ministero”.

Rispetto al Ministro Musumeci ha detto: “Faccio una piccola premessa, Musumeci è un grandissimo signore del Sud. Ci siamo visti e stiamo anche facendo un programma divulgativo che si chiama Maredì per rendere le tematiche del mare fruibili anche ai non addetti ai lavori. C’è grande stima e un dialogo aperto. E’ una persona che ha dato vita a questo comitato fatto di dieci esperti. L’idea è che dovremmo avere una sintesi delle varie audizioni, al massimo subito dopo l’estate. Hanno fatto questo programma molto vasto di audizioni per avere una sintesi. Credo che a settembre avremo le idee più chiare di quali sono le intenzioni di questo ministero”.